Variante Delta, contagi in aumento. "La curva sale ma non spaventa"

Cartabellotta (Gimbe): incremento del 5%, stabili i ricoveri. Boom di casi in Lombardia, Toscana e Marche

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ROMA

Si iniziano a vedere anche in Italia i primi effetti della variante Delta. "Dopo 15 settimane consecutive di discesa – osserva Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si rileva un incremento dei contagi del 5% rispetto alla settimana precedente. L’incremento dei casi, conseguente alla variante Delta, è destinato a continuare nelle prossime settimane, ma non deve generale allarmismi". "Certo – prosegue Cartabellotta – il dato preoccupa per il suo potenziale impatto sugli ospedali, che sarà inversamente proporzionale alla copertura vaccinale completa degli over 60. Ecco perché, oltre a potenziare ‘contact tracing’ e sequenziamento, occorre sia mettere in campo strategie di chiamata attiva per gli over 60 che non si sono ancora prenotati, sia accelerare la somministrazione delle seconde dosi".

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe su Covid-19, nella settimana 30 giugno-6 luglio, rileva un incremento dei nuovi casi passati da 5.306 a 5.571. In 11 Regioni (Abruzzo, Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto) si registra un incremento rispetto alla settimana precedente, mentre le restanti 10 Regioni si confermano in calo. A fronte dell’aumento dei contagi c’è però di un calo degli indicatori ospedalieri (-24,2% ricoveri; -30,7% terapie intensive) e dei decessi (scesi da 220 a 162, -26,4%)". Nonostante l’aumento dei contagi, quindi, "non c’è nessun impatto sugli ospedali".

"L’occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid si attesta al 2% – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari Gimbe – tutte le Regioni registrano valori inferiori al 10% e sono 8 le Regioni che non contano pazienti Covid ricoverati in area critica".

Dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 1.271 (-95,7%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 187 (-95%). Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono passate da 540.855 a 41.121 (-94,2%). "Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – sono in calo da oltre 3 mesi e la media mobile a 7 giorni è di 5 ingressi al giorno".

Anche ieri la curva dei contagi è tornata a salire. Sono stati 1.394 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (a fronte dei 1.010 del giorni prima), con tasso di positività che sale dalle 0,6% allo 0,8%. Stabili le vittime (13 invece di 14) mentre prosegue il calo delle ospedalizzazioni in area non critica e sono stabili le degenze in area critica. La regione con più nuovi casi è la Sicilia che passa da 109 casi a 219, con tasso di positività il lieve calo, ma allo 0,92%. Sopra i 200 casi anche la Lombardia, giunta a quota i 215, oltre il doppio rispetto a mercoledì, quando erano 100. Sale anche il tasso di positivita’ dallo 0,3% allo 0,6%. Continua, tuttavia, anche in Lombardia il calo degli ospedalizzati e lo svuotamento delle terapie intensive. In forte crescita pure la Toscana, balzata in 24 ore da 41 a 94 casi con tasso dello 0,99% "Nella provincia di Firenze – ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – siamo passati in un giorno da 9 contagi a 37, quindi i casi sono quadruplicati e le autorità sanitarie mi dicono che a Careggi, su tutti i controlli effettuati, la stragrande maggioranza sono infezioni con la variante Delta, e le infezioni che stiamo registrando sono soprattutto tra i giovani".

A.F.