Variante Covid, dubbi sul ritorno a scuola: domande e risposte

Gli esperti: "Tornare in classe dopo l’Epifania? Impossibile fare previsioni". I vaccini già approvati funzioneranno anche contro questo nuovo nemico

La variante inglese del virus

La variante inglese del virus

"La situazione attuale implica un rafforzamento delle misure diagnostiche (test più costosi perché basati su tecnologie sofisticate) esami fondamentali per capire dove circola la variante inglese, così da gestire in modo appropriato il controllo della diffusione. Nondimeno sarà necessario mantenere le misure rigide di prevenzione finora adottate anziché allentarle". Lo afferma il professor Marco Tinelli, infettivologo della Simit.​"Fino a quando non avremo nella popolazione una copertura vaccinale adeguata almeno del 70% (i sei tipi di vaccini che arriveranno in Italia funzioneranno anche con questa variante) il virus circolerà ancora e sarà in grado di contagiare".

Le mutazioni dello Spike sono state identificate in più punti: delezione 69-70, 144, N501Y (quella principale), A570D, D614G, P681H, T716I, S982A, D1118H. "Questa nuova variante si differenzia per la trasmissibilità molto più elevata che, secondo il recente report dell’Ente europeo del controllo delle malattie infettive (ECDC) è pari a un +70%.

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2 - Asintomatici in aumento con la variante?

La percentuale degli asintomatici nel Covid-19 provocato dalla mutazione inglese è ancora da quantificare. Il rischio è che tale variante, molto più contagiosa, possa determinare un notevole aumento sia degli asintomatici contagiosi sia dei casi veri e propri di Covid-19 conclamato. Sars-CoV-2 è un virus a RNA che a differenza di altri ha la caratteristica di mutare con maggiore frequenza, e dal momento del primo isolamento in Cina ha già avuto 3 mutazioni principali. La nuova variante (la quarta) isolata in Gran Bretagna ha nuovamente modificato le proteine dello spike (arpione) del virus che gli permette di attaccarsi alle cellule umane per infettarle.

3 - Lezioni in presenza dal 7 gennaio?

Per le scuole è difficile prevedere se le lezioni potranno ripartire, nel nuovo anno, nella modalità fisica con insegnanti e studenti in aula. «In queste condizioni – dichiara Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute – è arduo pensare di riaprire la scuola in presenza dal 7 gennaio». Comunque vada, sarà molto importante, all’atto della ripartenza, evitare gli assembramenti sui mezzi pubblici, lungo la rete dei trasporti (con le corse già ridotte all’osso) e le resse dentro e davanti all’ingresso degli istituti scolastici.

4 - Questo virus causa più danni all'organismo?

"Questo virus, nella variante inglese, ora si diffonde più facilmente. Questo però non significa che produca danni all’organismo che lo ospita in misura maggiore rispetto a prima, perché così facendo finirebbe per estinguersi. Direi che anzi, il virus punta a riprodursi, cercando di convivere con l’organismo umano che lo ospita". Lo ha affermato il virologo Carlo Federico Perno, docente universitario alla UniCamillus nonché direttore di Microbiologia presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. L’illustre specialista è in contatto con il virologo Ravy Gupta, della University College di Londra, dove è stata isolata la nuova variante.

5 - Test e vaccini saranno validi nelle varianti?

I laboratori dovranno aggiornare nucleotidi e reagenti in modo tale da avere tamponi molecolari affidabili e test antigenici rapidi specifici in grado di diagnosticare anche la variante inglese del virus, che ha subito tre mutazioni rispetto alla versione che circolava in precedenza. Questo virus tuttavia, è il caso di precisare, non è più aggressivo rispetto ai Coronavirus precedenti. Per quanto riguarda i timori che la variante inglese possa vanificare la campagna di vaccinazioni anti-Covid niente panico – precisa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica dell’ospedale Sacco di Milano – poiché nei vaccini attualmente sviluppati i target anticorpali stimolati sono molteplici, non dovrebbero esserci sostanziali problemi. Tutti i vaccini disponibili o in arrivo hanno l’obiettivo di indurre la produzione di anticorpi neutralizzanti contro la proteina spike, facendo leva su un mosaico di antigeni, quindi andando a colpire più bersagli.

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