ArchiveVariante brasiliana Italia: altri 3 casi in Abruzzo. Cosa dicono gli esperti

Variante brasiliana Italia: altri 3 casi in Abruzzo. Cosa dicono gli esperti

Covid, Crisanti: "Un caso non vuol dire niente, se aumentano lockdown subito". Rezza: "Preoccupa perché in Amazzonia ci sono stati casi di reinfezioni"

Covid, esami in laboratorio (foto Ansa generica)

Covid, esami in laboratorio (foto Ansa generica)

Roma, 26 gennaio 2021 -  Allarme variante brasiliana in Italia. Dopo il primo caso segnalato ieri a Varese (asintomatico), oggi l'Abruzzo riferisce di altri tre contagiati dalla nuova mutazione di Coronavirus. Lo ha confermato il governatore Marsilio durante il consiglio regionale, dopo le analisi condotte dall'Istituto zooprofilattico. Si tratta di una famiglia di Poggio Picenze di rientro dal Brasile. Un caso, spiega una nota della regione "tempestivamente individuato e isolato". A quanto si apprende, la famiglia verrà successivamente sottoposta al vaccino. E l'ultima variante Covid preoccupa anche al di là dell'Oceano: di oggi la notiza del primo contagiato negli Usa, in Minnesota. 

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Abruzzo

Il tracciamento dei contatti - scattato il 18 gennaio, quando è stata rilevata la positività della famiglia abruzzese - ha condotto a individuare una settantina di persone, già contattate dalle autorità sanitarie ai fini dell'isolamento fiduciario o del monitoraggio. Si cerca di ripercorrere i movimenti dei contagiati: rientrando dal Brasile, hanno preso prima due voli, uno per Lisbona e l'altro per Roma Fiumicino, e poi un autobus dalla capitale a L'Aquila.

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Cos'è 

La variante brasiliana, stando ai primi studi, sembrerebbe più contagiosa rispetto a quella inglese e sudafricana. Il punto resta sempre lo stesso: funzionerà il vaccino anti Covid con questo ulteriore ceppo? Al momento gli esperti non si sbilanciano: mancano le evidenze sia del fatto che sia resistente al siero, sia del contrario. Tuttavia, alcuni addetti ai lavori, a precisa domanda, hanno fornito il loro punto di vista sull'argomento.

Gli esperti

Cautela, ma anche fermezza. Questa la linea di chi è in prima linea nella lotta al Covid. "Il primo caso in Italia non vuol dire ancora niente, ma è un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2", diceva ieri il virolgo Andrea Crisanti dopo la notizia del contagiato a Varese. Il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e citava alcuni studi secondo cui la variante brasiliana risponderebbe "meno al vaccino". Quindi il monito: "Se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia e qualche cluster bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un'opzione: bloccare tutto per impedire che si diffonda".  E ancora: "Significa lockdown duro, non con le zone rosse. Non possiamo permetterci di mandare all'aria il vaccino. Non scherziamo".

Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, spiegava che la variante brasiliana "preoccupa di più" perché sono state riportate delle reinfezioni nella zona dell'Amazzonia". E parlava di "mutazioni di una certa rilevanza". 

Sul tema varianti è intervenuto oggi Silvio Garattini, fondatore e presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ospite della trasmissione 'Radio anch'io' su Rai Radio1. Un discorso più generale, il suo, che non ha toccato nello specifico la mutazione brasiliana. "Questi sono dei vaccini che dovrebbero essere facilmente modificabili. Dobbiamo stare molto attenti perché le varianti non sono sempre benigne, le varianti a volte possono superare il vaccino. È importante agire velocemente".