Giovedì 18 Aprile 2024

Varchi e controlli contro la movida Scontro Salvini-Letta sul coprifuoco

Il leader della Lega raccoglie firme per cancellarlo. Il segretario Pd: "Decida se stare nel governo"

Migration

di Giovanni Rossi

Il giorno delle riaperture dell’Italia in zona gialla nasce tra attenzione degli apparati, ottimismo della gente, polemica tra le forze di governo. Bruno Frattasi, capo di gabinetto del Viminale, scrive una puntigliosa direttiva ai prefetti. E Lamberto Giannini, capo della Polizia, firma una circolare a tutti questori. Il senso è chiaro: riaprire non è un ’liberi tutti’, ma rappresenta un’assunzione collettiva di responsabilità. No ad assembramenti, movida, sottovalutazione del rischio. Perché la "scommessa calcolata" del governo Draghi per restituire fiducia al Paese contempla un solo scenario: Stato e cittadini alleati in un graduale ritorno a mobilità e socialità sponzorizzate dalla scrupolosa osservanza delle regole. Nulla che possa togliere il sorriso dopo mesi difficili. In fondo è semplice: portare la mascherina, mantenere il distanziamento, non assembrarsi. E gli italiani, in larghissima parte, sembrano averlo capito.

La politica però è in fibrillazione. Tema scottante il coprifuoco. Un velenoso botta e risposta tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader della Lega Matteo Salvini movimenta la domenica. In una diretta Facebook in cui lancia l’hashtag #nocoprifuoco e usa il 25 aprile per un parallelo azzardato tra la giornata dedicata alla vittoria contro il nazifascismo e l’allentamento delle misure restrittive, il segretario del Carroccio annuncia che "nella giornata della Liberazione la Lega è in campo per restituire diritti, lavoro e libertà agli italiani". Non soddisfatto, sbandiera 20mila adesioni alla campagna anticoprifuoco e critica le manifestazioni di Bologna per il 25 aprile: "Per la sinistra – provoca – due persone al ristorante o chi prende il caffè al banco sono mezzi criminali, ma le masse con bandiere rosse e Bella Ciao tutto ok". Letta non lascia correre: "Salvini partecipa ad una raccolta firme contro il coprifuoco. Se non vuole stare al governo non ci stia", segnala il segretario del Pd, ricordando la recente astensione della Lega sul decreto riaperture: "È successo una volta e non deve succedere più". Ma Salvini alza il tiro: il Pd "non si fida degli italiani e li vuole tenere chiusi in casa".

La riconquista di una dimensione sociale più estesa è ossigeno per i cittadini e lavoro per le forze dell’ordine. Il Viminale invita i prefetti a "interventi operativi mirati, in prossimità dei quadranti urbani maggiormente interessati da fenomeni di aggregazione, soprattutto in occasione dei fine settimana e delle giornate festive e prefestive". Ieri via del Corso, nel cuore della Capitale, è stata chiusa temporaneamente per eccessivo affollamento. La massima vigilanza riguarda anche spiagge e aree di movida. Controlli saranno attivati anche "nelle fasce orarie di inizio delle attività scolastiche e commerciali" e "negli uffici pubblici". Obiettivo tecnico: prevenire e contrastare ogni "condizione di assembramento". Promessa di stile: tutte le verifiche saranno perfezionate "con flessibilità e attenzione".

Da oggi a Roma saranno presidiati tutti i varchi di accesso alle vie dello shopping in pieno centro e a quelle preferite dai giovani tra Rione Monti, Trastevere, Pigneto, Ponte Milvio e San Lorenzo (con massima attenzione ad autobus e metro). La speranza è che l’euforia da ripartenza, specie nei servizi di ristorazione, non determini un clima di disattenzione e noncuranza favorendo la ripresa dei contagi.