Valle d'Aosta, legge anti-Dpcm

La Regione rivendica autonomia su "libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali". Il presidente Lavevaz ha anche comunicato che impugnerà l'ordinanza del ministro Speranza sulla zona rossa

Erik Lavevaz, presidente Regione autonoma Valle d'Aosta (Ansa)

Erik Lavevaz, presidente Regione autonoma Valle d'Aosta (Ansa)

Roma, 2 dicembre 2020 - La Valle d'Aosta approva una legge regionale anti-Dpcm. Dopo le tensioni con il governo sulla classificazione di zona rossa e sulla chiusura degli impianti sciistici, la Valle d'Aosta rivendica la propria autonomia rispetto ai poteri statali nella gestione dell'emergenza sanitaria del Coronavirus con una legge regionale. La norma approvata dal Consiglio regionale disciplina le "libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali, compatibilmente con le misure di contrasto alla diffusione del virus".

La Valle d'Aosta ha anche comunicato che impugnerà l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che ha riclassificato in zona arancione il Piemonte, la Lombardia e la Calabria, lasciando la regione alpina in zona rossa. Lo ha riferito il presidente Erik Lavevaz.

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I dettagli della legge

La legge prevede inoltre che la Regione intervenga sulle "aperture degli esercizi commerciali" e sulla "pratica dell'attività sportiva". Rende possibile lo svolgimento di eventi e manifestazioni se "previsti da un'ordinanza del presidente della Regione" e anche eventi ecclesiastici o religiosi. Viene anche istituita un'unità di supporto e coordinamento per l'emergenza Covid-19.

Sul disegno di legge regionale, approvato con 28 voti a favore e 7 astensioni, la maggioranza di centro sinistra è andata divisa al voto: gli autonomisti hanno votato a favore con i gruppi Lega e Pour autonomie, mentre i progressisti, con Pd, si sono astenuti.

Intanto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha invitato con una lettera il presidente Lavevaz a revocare l'ordinanza con cui martedì ha disposto la riapertura dei negozi di prossimità, in deroga alla zona rossa in cui la regione ancora si trova. Nella lettera il ministro Boccia ricorda "le responsabilità che potrebbero derivare dall'applicazione delle misure introdotte riguardo alla tenuta delle reti sanitarie e alla tutela della salute dei cittadini valdostani".