Il sorriso di Valeria: dalla tragedia del Velino alla solidarietà in Africa

Un dispensario medico in Madagascar dedicato all'escursionista 25enne rimasta uccisa con il fidanzato e due amici sui monti d'Abruzzo nel 2021

Avezzano (L'Aquila), 6 giugno 2022 - Dalla tragedia del Velino all'Africa, a un piccolo villaggio del Madagascar. C’è il nome di Valeria Mella sulla porta del dispensario medico appena inaugurato a Bekopaka. In una stanza hanno appeso la sua foto con il suo irresistibile sorriso. Lo stesso che ha commosso l’Italia che per 28 giorni, dal 24 gennaio dell’anno scorso, quando si sono perse le tracce dei 4 amici partiti per un'escursione in montagna e mai più tornati a casa. Con Valeria c’erano il fidanzato Gianmarco Degni, 26 anni, Gian Mauro Frabotta, ingegnere 33enne e Tonino Durante, 60 anni.

“Conosciuti da tutti, le persone della porta accanto”, il ricordo di Veronica Mella, 31 anni, sorella di Valeria e anima del progetto Madagascar, voluto dagli amici, assieme ad Africa mission.

Velino: Antonio, Gianmarco, Valeria e Gian Mauro. Il ritratto dei 4 escursionisti dispersi Veronica, com’era Valeria? “Aveva l’indole della crocerossina, le piaceva aiutare le persone, anche nelle amicizie. Metteva sempre il bene degli altri al primo posto, dimenticandosi spesso di se stessa. Voleva fare medicina ma non è riuscita ad accedere, alla fine si era laureata in fisioterapia. Le professioni sanitarie l’appassionavano proprio, per dare una mano al prossimo".  Per questo non avete avuto dubbi sulla strada da seguire.  "L'Africa le stava a cuore3, abbiamo pensato fosse il modo migliore per ricordarla. Un dispensario sanitario che nasce in un piccolo villaggio ed è a disposizione di tutta la popolazione. Vogliamo andare avanti, oggi le stanze sono tre ma ne vogliamo aggiungere un’altra, che diventerà la mensa”.

Monte Velino, recuperati i corpi di 3 escursionisti dispersi

Quei giorni delle ricerche. "In quel mese sono stata costantemente a Forme, al campo base, in attesa che li riportassero a casa. Solo dopo il ritrovamento dei corpi mi è stato raccontato come è stata vissuta la vicenda qui nella Marsica, in Abruzzo. Questa vicenda ho unito tutti quanti nel dolore e nella tristezza. Erano ragazzi che conoscevano tutti, mia sorella faceva la cameriera al ristorantino, lavorava in teatro. Erano persone della porta accanto". Andare andare oltre i propri limiti, uno dei tanti pensieri che scriveva Valeria sui social. "Andare oltre i propri limiti ma anche oltre l'apparenza. Questo è un grande insegnamento che lei mi ha lasciato". È tornata sul Velino, dove è morta sua sorella? "Sì, due volte.  A maggio dell’anno scorso quando c’era ancora la neve, c’erano ancora le attrezzature del soccorso alpino e le 4 buche scavate per recuperare i ragazzi. E poi ci sono tornata nell’estate 2021. Valeria ha lasciato un vuoto incolmabile ma anche tanto amore. Riparto da lì".