Valentino Rossi, oggi 40 anni. Mito anche se non vince

Un eroe popolare come i personaggi di De Amicis, roba da libro 'Cuore'

Valentino Rossi, sorridente in un bel primo piano

Valentino Rossi, sorridente in un bel primo piano

Pesaro, 16 febbraio 2019 - «Non sempre il tempo la gioventà cancella, non lo sfioran né lacrime né affanni, Valentino ha quarant’anni e più lo guardi e più ti sembra bello». Magari anche bravo. Non è un caso che per celebrare il compleanno – anzi il genetliaco come si conviene ai personaggi illustri – di Valentino Rossi si possa fare impunemente riferimento ad una poesia di Edmondo De Amicis, sì proprio lui, quello del libro “Cuore”, quello degli eroi della infanzia di tutti noi, quelli che ti prendono cuore e anima, quelli che “gli eroi son tutti giovani e belli”.

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E d’altronde a chi paragonare uno come Valentino Rossi se non ad un eroe del “Cuore”, visto che ormai, come loro, fa parte del nostro immaginario collettivo al di là del fatto che guidi e vinca o anche no? Chi è il Valentino Rossi del libro “Cuore”?. Non certo Bottini, ligio e mediocre, bravo ma ipocrita. Ovviamente manco Garrone, onestamente “lungo grosso buono e coglione”. Il malvagio Franti? Troppo cattivo, anche se è già uno che rompeva le regole e i luoghi comuni troppo retorici. Allora Stardi? No, era uno che si impegnava tanto, ma talento niente. Adesso sentite invece come viene presentato quest’altro personaggio: «E’ il primo della classe e anche della scuola. È molto intelligente, pare non faccia fatica a sapere tante cose. È descritto come un bel ragazzo, biondo con i riccioli; sempre educato e disponibile, socievole con i compagni anche con quelli di estrazione sociale più bassa, vestito tutto d’azzurro con dei bottoni dorati».

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Francesca Sofia Novello e Valentino Rossi (Instagram)

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Basta un piccolo sforzo di adattamento ed ecco che qui ci siamo in pieno, anche perché – a riprova che quando uno è nato per queste cose tutto alla fine si ricongiunge e sta in piedi – sapete come si chiama questo ganzo? Non poteva essere diversamente, il suo cognome è Derossi, il suo nome Ernesto, ma passano gli anni e oggi lui è diventato Rossi di cognome e Valentino di nome. Non ha forse dello straordinario che il personaggio più positivo e figo di uno dei libri più amati della letteratura italiana si chiami Derossi, praticamente Rossi, e non per esempio, Biaggi? Solo con un’ascendenza del genere si può tentare di capire come il compleanno di un pilota, per quanto assolutamente eccezionale, possa essere entrato così profondamente nella quotidianità di tutti, intendo praticamente di ogni parte del mondo, tanto che se oggi, 16 febbraio, fosse dichiarato “Valentino Day” in pochi ci troverebbero qualcosa da ridire.

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2009 - ASSEN

Di misteri insoluti in giro ce ne sono tanti, uno di questi è quale sia il meccanismo per il quale un grande pilota di moto, figlio emerito di un pilota di moto, campione del mondo per nove volte, a un certo punto si trasformi in una specie di messaggero inconsapevole che riscatta il grigiore dei giorni diventando un modo di dire, un’immortalità provvisoria che accomuna grandi e piccini. Dove sta l’incredibile? Che tutto questo continua ad avvenire anche se non vince. Tanti auguri a lei, signor Valentino Rossi Derossi, di tutto “Cuore”.

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