Vaiolo delle scimmie, Oms: "Oltre 1.000 casi in 29 paesi. Rischio che si diffonda"

Per ora non sono stati segnalati decessi. Il direttore dell'Oms: "Sconsigliata la vaccinazione di massa"

Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (Ansa)

Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (Ansa)

Roma, 8 giugno 2022 - Più di 1.000 casi confermati di vaiolo delle scimmie in 29 Paesi dove la malattia non è endemica: ecco il bilancio dell'Organizzazione mondiale della sanità. Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha riferito le ultime notizie sulla diffusione del virus al periodico briefing per la stampa. 

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Ancora nessun decesso, ma casi anche tra donne 

Ad oggi più di 1.000 casi confermati di vaiolo delle scimmie sono stati segnalati all'Oms da 29 paesi dove la malattia non è endemica. Oltre 300 contagi solo nel Regno Unito. Finora in questi paesi non sono stati segnalati decessi, ma alcuni stanno iniziando a segnalare casi di apparente trasmissione comunitaria, compresi alcuni nelle donne. "L'improvvisa e inaspettata comparsa del Monkeypox in diversi paesi dove l'infezione non è endemica suggerisce che la trasmissione potrebbe essere andata avanti per qualche tempo senza essere rilevata. Ma non sappiamo per quanto tempo" la circolazione del virus possa essere rimasta inosservata, spiega il direttore generale. Secondo l'Oms il rischio che il virus del vaiolo delle scimmie si diffonda nei paesi in cui la malattia non è già endemica è "reale", anche se non è impossibile evitarlo. 

L'Oms sconsiglia la vaccinazione di massa

Secondo Sylvie Briand, direttrice del Dipartimento malattie pandemiche ed epidemiche dell'Oms, il vaccino contro il vaiolo può essere utilizzato contro il vaiolo delle scimmie con alto livello d'efficacia, ma è sconsigliata la vaccinazione di massa. Laddove disponibili, i pochi vaccini vanno utilizzati per proteggere chi potrebbe essere esposto all'infezione, come gli operatori sanitari e il personale di laboratorio. "La vaccinazione post-esposizione" al Monkeypox virus, "da somministrare idealmente entro i 4 giorni successivi - spiega poi il direttore Ghebreyesus - può essere presa in considerazione in alcuni paesi per i contatti stretti a più alto rischio, come partner sessuali, familiari e operatori sanitari". Per supportare gli Stati che registrano focolai nel contenimento della trasmissione virale, "l'Oms ha pubblicato linee guida sulla sorveglianza e il tracciamento dei contatti, e sui test di laboratorio per la diagnosi. E nei prossimi giorni - preannuncia il direttore - pubblicheremo anche linee guida sull'assistenza clinica, la prevenzione e controllo delle infezioni, e la vaccinazione". Contro il vaiolo delle scimmie "esistono antivirali e vaccini approvati, ma questi prodotti sono disponibili in quantità limitate", ha precisato. Anche per questo "l'Oms sta mettendo a punto un meccanismo di coordinamento per la distribuzione delle forniture in base alle esigenze di salute pubblica e secondo criteri di equità". L'agenzia ginevrina la scorsa settimana ha inoltre ospitato "una consultazione con oltre 500 ricercatori internazionali, per analizzare ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo" sulla patologia "e per identificare le priorità della ricerca".