Vaiolo delle scimmie: secondo morto in Spagna. New York dichiara stato d'emergenza

La prima vittima nella penisola iberica è stata stroncata da un'encefalite associata all'infezione. In Italia quasi 500 casi. I sintomi e come si trasmette

Vaiolo delle scimmie, un laboratorio (Ansa)

Vaiolo delle scimmie, un laboratorio (Ansa)

Roma, 30 luglio 2021 - Secondo morto per il vaiolo delle scimmie in Spagna. Dopo la prima vittima ieri nella regione di Valencia, oggi il ministero della Sanità spagnolo conferma un secondo decesso, questa volta in Andalusia. Entrambi i pazienti era state ricoverati nei giorni precedenti al decesso. Intanto anche la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza seguendo la linea adottata da San Francisco. "Dopo aver esaminato gli ultimi dati sull'epidemia di vaiolo delle scimmie nello Stato di New York, dichiaro lo stato di emergenza per rafforzare i nostri sforzi per contrastare questa epidemia", ha affermato in un comunicato diffuso sul sito internet dell'amministrazione. Hochul ha osservato che un caso su quattro di infezione da vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti si verifica nello Stato di New York. "La mia squadra e io stiamo lavorando 24 ore su 24 per fornire più vaccini, espandere i test ed educare responsabilmente il pubblico su come rimanere al sicuro durante un'epidemia", ha aggiunto.

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Le vittime in Spagna

Le autorità di Valencia hanno reso noto che il cittadino spagnolo morto di vaiolo scimmie, il primo europeo a perire per la malattia, è stato stroncato da un'encefalite associata all'infezione. Secondo la stampa locale era un uomo di 40 anni ricoverato in terapia intensiva nell'ospedale di Alicante. Secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie dell'Andalusia, invece, la seconda vittima registrata nella penisola iberica era un 31enne ricoverato nella terapie intensiva di Cordoba per un'infezione tipo meningite. Il ministero spagnolo della Salute ha reso noto ieri che vi sono 4.298 casi di persone infettate nel paese. Su 3.750 ammalati di cui si hanno informazioni disponibili, 20 sono stati ricoverati. Fra gli ammalati si contano 4.081 uomini e 64 donne, mentre di tre non è stato reso noto il sesso.

I nuovi numeri sull'Italia

E in Italia continua lentamente a salire il numero dei casi accertati. Nel nostro Paese sono 479 i contagiati ufficiali, stando al bollettino del ministero della Salute aggiornato a ieri, 53 in più rispetto all'ultima rilevazione del 26 luglio. Di questi, 146 sono i casi collegati a viaggi all'estero. Si conferma l'identikit del malato, che quasi sempre è giovane (età mediana 37 anni) e soprattutto di sesso maschile: sui 479 casi registrati solo 3 sono donne. La Regione con più contagi è' la Lombardia, 216, seguita da Lazio (101), Emilia Romagna (55), Veneto (33) e Piemonte (18). In ogni caso in Italia, i casi mostrano tendenza alla stabilizzazione, la situazione è sotto costante monitoraggio, e non si ritiene debba destare particolari allarmismi, come sottolineato da Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, nel comunicato del 23 luglio a commento della decisione dell'Oms.

I sintomi

I sintomi del vaiolo delle scimmie, riferisce il ministero comprendono di solito: febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia. I segni più frequenti sono: linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee. L'eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L'eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi. I sintomi in genere durano da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli senza trattamento.

Come si trasmette

Il virus si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico. L'eruzione cutanea, i fluidi corporei (come liquido, pus o sangue da lesioni cutanee) e le croste sono particolarmente infettivi. Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio gli operatori sanitari, i membri della stessa famiglia e altri contatti stretti dei casi confermati). Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso anche con contatto diretto tra le lesioni durante le attività sessuali. Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone.

In caso di contagio

Al fine di proteggere se stessi e gli altri, la Circolare del 25 maggio scorso del ministero della Salute prevede che i casi confermati e sospetti si mettano in autoisolamento. Chiunque abbia sintomi riferiti al vaiolo delle scimmie deve contattare immediatamente il proprio medico.