Vaccino Sputnik V "efficace al 91,6%". Pubblicati i dati dei test

Sulla rivista medica The Lacet i risultati della fase 3 della sperimentazione convalidati da esperti indipendenti

Una confezione di vaccino Sputnik V (Ansa)

Una confezione di vaccino Sputnik V (Ansa)

Roma, 2 febbraio 2021 - Il vaccino Sputnik V è efficace al 91,6% contro il Covid e i suoi sintomi. Lo provano studi clinici pubblicati dalla rivista medica The Lancet, convalidati da esperti indipendenti. I risultati preliminari rilevano che il siero russo, somministrato in due dosi, "ha mostrato una grande efficacia" ed è stato ben tollerato dai volontari sopra i 18 anni che hanno partecipato all'ultima fase degli studi clinici, ha detto Inna Dolzhikova, ricercatrice del Centro Nazionale Gamaleya e coautrice dello studio. 

"Lo sviluppo del vaccino Sputnik V è stato criticato per la sua fretta, il fatto che abbia bruciato gradini e una mancanza di trasparenza. Ma i risultati riportati qui sono chiari e il principio scientifico di questa vaccinazione è dimostrato', hanno affermato due esperti britannici, i professori Ian Jones e Polly Roy, in un commento allegato allo studio Lancet. Questo "significa che un vaccino aggiuntivo può ora unirsi alla lotta per ridurre l'incidenza del Covid-19", hanno aggiunto i ricercatori, che non sono stati coinvolti nello studio. 

I test su 20mila persone

I risultati pubblicati su The Lancet provengono dall'ultima fase degli studi clinici sul vaccino, fase 3. Nel dettaglio viene spiegato che "tra il 7 settembre e il 24 novembre 2020, un totale di 21.977 adulti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere il vaccino (16.501) o il placebo (5.476). Lo studio è stato condotto in 25 ospedali e policlinici di Mosca. I test PCR sono stati fatti allo screening e alla dose 2 (21 giorni). Un ulteriore test PCR è stato fatto se i partecipanti hanno riportato sintomi di infezione respiratoria. L'efficacia del vaccino è stata calcolata sulla base della proporzione di partecipanti con COVID-19 confermato dalla PCR. Da 21 giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino (il giorno della dose 2), 16 casi di COVID-19 sintomatici sono stati confermati nel gruppo del vaccino (0,1% [16/14.964]) e 62 casi (1,3 [62/4.902]) nel gruppo placebo - equivalente a un'efficacia del 91,6%".

Tuttavia, gli autori indicano una limitazione: poiché i PCR sono stati raggiunti solo "quando i partecipanti hanno riferito di avere sintomi di Covid, l'analisi dell'efficacia copre solo i casi sintomatici". Perciò "sono necessarie ulteriori ricerche per determinare l'efficacia del vaccino su casi asintomatici e la trasmissione" della malattia, ha comunicato The Lancet. Inoltre, sulla base di circa 2.000 casi di persone over 60, lo studio rileva che il vaccino sembra essere efficace in questa fascia di età. Infine, dati parziali sembrano dimostrare che protegge estremamente bene da forme da moderate a gravi della malattia. 

I risultati, che provenivano dal team che ha sviluppato il vaccino e poi condotto gli studi, e sono stati poi presentati ad altri scienziati indipendenti prima della pubblicazione. 

Come funziona lo Sputinik

Il Gam-COVID-Vac (questo il nome del siero) sarebbe quindi tra i vaccini più performanti, insieme a Pfizer/BioNTech e Moderna (circa il 95% di efficacia) che però utilizzano una tecnologia diversa (Rna messaggero). Lo Sputnik V invece è un vaccino a "vettore virale": altri virus, resi innocui e adattati per combattere il Covid, vengono utilizzati come base. E' la stessa tecnica utilizzata dal vaccino AstraZeneca/Oxford, che è efficace al 60% secondo l'Agenzia europea per i medicinali (Ema). Tuttavia mentre quest'ultimo si basa su un singolo adenovirus di scimpanzè, lo Sputnik V russo utilizza due diversi adenovirus umani per ciascuna delle due iniezioni. Secondo i suoi progettisti, l'uso di un adenovirus diverso per il richiamo rispetto alla prima iniezione potrebbe causare una migliore risposta immunitaria.

Nelle ultime settimane si è parlato sempre più spesso di una possibile valutazione rapida in Europa da parte per l'Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il siero è già utilizzato in Russia ma anche in Argentina e Algeria. Proprio oggi le prime 40.000 dosi sono arrivate oggi in Ungheria, primo Paese della Ue ad avere stretto un accordo con Mosca per l'acquisto del farmaco. Lo Sputnik è sostenuto dal Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif).

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