Vaccino Pfizer, studio su Lancet: "Fino a 5 volte meno efficace contro variante indiana"

Studio britannico per tracciare le risposte sierologiche della variante Delta. "Difficile prevedere la gravità che la malattia potrebbe avere in una popolazione vaccinata"

Vaccino Pfizer-BioNtech (ImagoE)

Vaccino Pfizer-BioNtech (ImagoE)

Roma, 5 giugno 2021 - Lo spettro della variante indiana aleggia sul vaccino Pfizer/BioNTech. Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet mostra come gli anticopri prodotti dalle persone a cui sono state somministrate entrambe le dosi del siero tendano a essere oltre cinque volte meno efficaci contro la variante indiana B.1617.2 rispetto a quanto non lo siano nei confronti del Coronavirus SarsCoV2 tradizionale. La ricerca è stata condotta in Gran Bretagna e coordinata da Emma Wall e David Bauer, entrambi dell'Istituto Francis Crick. 

Lo studio indica che il livello degli anticorpi diventa più basso all'aumentare dell'età e tende a ridursi nel tempo. I ricercatori hanno misurato il livello degli anticorpi neutralizzanti e il loro effetto sulle principali varianti del virus SarsCoV2 in 250 individui di età compresa fra 33 a 52 anni, alcuni dei quali avevano ricevuto una dose del vaccino Pfizer-BioNTech, mentre altri due dosi.

L'obiettivo della ricerca, condotta nell'ambito dello studio britannico Legacy, era quello di tracciare risposte sierologiche alla vaccinazione contro la variante indiana, ridefinita "Delta" nella nuova nomenclatura introdotta dall'Oms, che ha rimpiazzato quella inglese (detta Alfa) nel Regno Unito, diventando predominante. Le conclusioni? Per gli autori "è difficile valutare con precisione fino a che punto la riduzione degli anticorpi potrà avere un impatto sull'efficacia del vaccino", così come è difficile prevedere gli effetti sulla "gravità che la malattia potrebbe avere in una popolazione vaccinata".

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Covid in Gran Bretagna

Al momento restano i dati del Covid in Gran Bretagna, dove è stata superata la soglia di 40 milioni di vaccinati con la prima dose. Oltremanica, ormai da giorni, i contagi stanno risalendo: nelle ultime 24 ore si sono registrati 5.765 nuovi casi e 13 morti per Coronavirus. Dal punto di vista dei contagi, ieri è stato raggiunto il dato più alto da fine marzo con 6.238 nuovi casi. La ripresa della curva epidemica è evidente, ma lo è anche il fatto che, di pari passo, non stiano aumentando ricoveri de decessi. La variante Delta sembra quindi fare breccia come diffusione del virus, ma, almeno per il momento, non ci sono riscontri sulla gravità delle forme di Covid contratte dalla popolazione.