Vaccino, medici e infermieri non bastano Le Regioni provano ad accorciare i tempi

La somministrazione inizierà il 27 dicembre in tutta Europa, preoccupa la tabella di marcia italiana. L’Ema anticipa l’ok a Moderna

di Alessandro Farruggia

Corsa contro il tempo delle Regioni per mettere a disposizione il personale per garantire la somministrazione del milione e 833 mila dosi che – se Ema e Ue daranno il via libera il 21 dicembre – arriveranno nei 296 centri vaccinali italiani tra il 25 e il 30 dicembre, pronti per il (simbolico) ‘V-Day’ europeo. Da ieri è ufficiale, i residenti nel vecchio continente cominceranno a essere vaccinati a partire dal 27 dicembre. Ad annunciarlo è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha twittato: "È il momento dell’Europa. Il 27, 28 e 29 dicembre inizierà la vaccinazione in tutta l’Ue". "Il 27 dicembre – ha confermato il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri – i cittadini cominceranno a vaccinarsi tutti nello stesso momento. Sarà un giorno simbolico, noi cominceremo coi target inseriti nella categoria prioritaria, e speriamo che nei giorni successivi, anche entro fine anno, si possa cominciare con la regolare vaccinazione".

Anche ieri i dati dell’epidemia non sono stati brillanti. Sono 18.236 i nuovi contagi, su 185.320 tamponi eseguiti, e 683 i decessi registrati nelle ultime 24 ore. Il rapporto positivi-tamponi totali si attesta al 9,8%, in risalita di ben l’1%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.855 (-71), in calo anche il totale dei ricoverati con sintomi (-470) che scendono a 26.427 unità. Intanto Arcuri ieri ha reso noto che le 202 milioni di dosi prenotate dall’Italia "arriveranno non più in 15 mesi ma in 21 perché Sanofi doveva fornire 40 milioni di dosi nel terzo e quarto trimestre del 2021 e le darà nel secondo e terzo trimestre del 2022". Il commissario per l’emergenza ha dato tuttavia rassicurazione sul fatto che tutti gli italiani che lo vorranno saranno comunque vaccinati entro l’autuno del 2021. E ieri più di un brivido è corso per una tabella allegata al report dell’incontro della Conferenza Stato Regioni dell’altroieri. Secondo la tabella (riprodotta in pagina, ndr) c’erano regioni come le Marche che avrebbero messo a disposizione solo 3 tra medici infermieri e avrebbero completato la vaccinazione della prima fase in ben 301 giorni: tempi biblici. La Puglia era stimata in 85 giorni, il Veneto in 61, l’Emilia Romagna in 41, la Lombardia in 36. Ma quelli arrivati erano dati più che parziali, anche perché la scadenza per fornire all’ufficio di Arcuri organico e tempi era fissata per oggi. E infatti le Marche – dove oggi parte lo screening di massa per tutta la popolazione – hanno subito fatto sapere che per il vaccino Pfizer avrebbe messo a disposizione 42 tra medici e infermieri e 43 tra oss e amministrativi avrebbe completato la prima dose in 20 giorni. Pronto anche il chiarimento della Puglia che schiererà 230 operatori per concludere la prima dose in 15 giorni. L’Emilia Romagna da parte sua schiererà 300 tra medici, infermieri oss, amministrativi e volontari e conta di somministrare a 185 mila persone la prima dose in 18 giorni (e in altri 18 la seconda).

Ancora più veloce la Toscana che le sue 116 mila dosi, impiegando 460 operatori, potrebbe completare la prima dose in maniera fulminea in 9 giorni. La Lombardia, impiegando poco più di 300 persone, dovrebbe invece inoculare la prima dose a 306 mila persone in 18 giorni. Per l’avvio della campagna di massa dovrebbero arrivare i 15 mila (3 mila medici e 12 mila infermieri e Oss) reclutati da Arcuri. Che ieri su questo ha fornito buone notizie: "A 18 ore dall’apertura del bando – ha detto – abbiamo ricevuto 11.282 candidature: di questi 6.381 sono medici".

E ieri è giunta una altra ottima notizia. Dopo aver anticipato dal 29 al 21 la rinione per il via libera al vaccino Pfizer l’Ema, "tenuto debito conto dei progressi compiuti nella valutazione della domanda di autorizzazione", ha deciso di anticipare dal 12 al 6 gennaio prossimo la riunione che potrebbe dare l’ok all’autorizzazione del vaccino anti-Covid di Moderna.