Vaccino Johnson & Johnson in Italia: a chi spetta e quando si è protetti

Iniziate le somministrazioni. Dall'efficacia alla copertura contro le varianti: tutto quello che c'è da sapere

Una dose di vaccino Johnson & Johnson (ImagoE)

Una dose di vaccino Johnson & Johnson (ImagoE)

Roma, 4 maggio 2021 - Da giorni è iniziata in tutta Italia la somministrazione del vaccino Janssen, del gruppo Johnson & Johnson: si tratta del quarto vaccino disponibile in Italia per prevenire il Covid-19, il primo monodose, nel senso che ha una marcia in più, in quanto, oltre a evocare una risposta quasi immediata, genera una memoria anticorpale a lungo termine, a differenza degli altri, che richiedono una seconda dose di richiamo per raggiungere lo scopo. Ad oggi sono stati consegnate in Italia 336.800 dosi del vaccino J&J (dato provvisorio) e sono previsti 7 milioni e 300mila dosi nel secondo trimestre di quest'anno, quindi entro fine giugno (fonte ufficio stampa della struttura commissariale, generale Figliuolo). Questo vaccino è indicato per tutti, sopra i 18 anni, come specificato sul sito dell'Aifa (https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccini-vettore-virale).

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“I risultati dello studio Ensemble sul Covid-19, pubblicati sul New England Journal of Medicine dimostrano che basta una singola somministrazione, e il vaccino monodose targato Johnson & Johnson offre un elevato livello di attività su tutte le varianti nelle regioni studiate”. Questo il messaggio di Mathai Mammen, capo della ricerca e sviluppo Janssen, la casa farmaceutica impegnata nella ricerca, anche in Europa. "Questi dati – ha scritto l'illustre medico, laureato ad Harvard - supportano il ruolo importante che il vaccino può svolgere per aiutare ad affrontare la pandemia".

Sommario

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Così nel mondo

Continua intanto il tira e molla sulla distribuzione. La commissione tecnica del governo canadese ha raccomandato il vaccino Johnson & Johnson per le persone sopra i 30 anni. Esperti del National Advisory Committee on Immunization hanno spiegato che il vaccino J&J si dimostra altamente efficace nel prevenire infezioni severe e ricoveri causati dal virus Sars-Cov2, pur riconoscendo che ci sono stati 17 casi di trombosi su oltre otto milioni di dosi somministrate negli Usa, un numero infinitesimale su soggetti probabilmente predisposti. Più prudente la posizione (isolata) presa dalla Danimarca, che in seguito ai rarissimi casi di coaguli riscontrati, come già avvenuto per AstraZeneca, ha deciso di escludere il siero dalla profilassi. L'Oms considera questo prodotto uno dei migliori tanto che lo raccomanda per le vaccinazioni di massa.

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Johnson & Johnson: a chi spetta

"La disomogeneità tra le regioni italiane sulle somministrazioni dei vaccini si stanno limando”, ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. “Le polemiche su Astrazeneca e Johnson e Johnson hanno portato a una sorta di diffidenza in alcune aree del paese”. Ma il commissario Figliuolo è stato chiaro: avanti con i vaccini autorizzati a livello europeo, è il momento di affrettare il passo per proteggere la nostra società dal rischio infettivo. Dalle opinioni torniamo ai fatti che ci spingono a prediligere il vaccino J&J, ora distribuito in Europa. Quindi significa che, allo stato attuale e senza ulteriori specifiche dell'Aifa, il siero potrà essere somministrato anche sotto i 60 anni, dai 18 anni su. 

Efficacia

Il vaccino a dose singola contro il Covid-19 di Johnson & Johnson previene l'ospedalizzazione e la morte, lo ha fatto in tutti i partecipanti allo studio Ensemble, 28 giorni dopo la vaccinazione. Ha dimostrato di essere efficace contro le forme gravi/critiche già sette giorni dopo la vaccinazione, con un'efficacia che continua ad aumentare otto settimane dopo la somministrazione. Sono in corso sperimentazioni su adolescenti, e l'autorizzazione a estendere ai giovanissimi la copertura viene vista come un passo cruciale verso il raggiungimento dell'immunità di gregge in tempi brevi.

Johnson & Johnson e varianti

Il vaccino ha anche dimostrato di essere efficace contro l'infezione sintomatica in modo lineare, incluso in Sud Africa e in Brasile dove c'era un'alta prevalenza di varianti SARS-CoV-2 rapidamente emergenti. Questi dati hanno dimostrato che, nonostante l'alta prevalenza di varianti emergenti, compresa la sudafricana del ceppo B.1.351 e la variante del ceppo P2 individuata in Brasile, l'efficacia del vaccino è stata trasversale contro l'infezione sintomatica, e il vaccino ha mostrato di scongiurare l'ospedalizzazione e i decessi indipendentemente dalla provenienza geografica, dall'etnia dei soggetti testati, indipendentemente dall'età e da altri fattori.

Copertura, che percentuali?

I dati dello studio Ensemble hanno dimostrato che il vaccino a dose singola contro il Covid-19 di Johnson & Johnson è stato efficace all'85% contro le forme gravi/critiche della malattia. Inoltre, lo studio ha conseguito il 67% di efficacia a 14 giorni e il 66% di efficacia a 28 giorni dopo la vaccinazione. La protezione è stata trasversale tra le etnie e i gruppi di età, compresi gli adulti sopra i 60 anni. Secondo quanto appurato, su 3.000 partecipanti seguiti per 11 settimane e altri mille partecipanti seguiti per 15 settimane. La reattogenicità (reazione alla vaccinazione) è stata maggiore con il vaccino Johnson & Johnson contro il COVID-19 rispetto al placebo, ma le reazioni sono state generalmente da lievi a moderate e transitorie.

Effetti collaterali

Passano gli studi e il profilo di rischio-beneficio complessivo rimane positivo. Per questo, Johnson & Johnson aggiornerà il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto e il Foglio illustrativo del vaccino contro il Covid-19 per includere informazioni aggiornate sulla diagnosi e la gestione di eventuali fenomeni di trombosi, evento avverso molto raro. A seguito delle raccomandazioni del PRAC, l'Azienda riprenderà la spedizione del vaccino Janssen contro il COVID-19 nell'Unione Europea (UE), in Norvegia e in Islanda.

Come avviene la distribuzione in Italia?

Il vaccino a dose singola contro il Covid-19 di Johnson & Johnson viene già somministrato in Italia. Compatibile con i canali standard di stoccaggio e distribuzione dei vaccini, si distingue per facilità di consegna in aree remote. Si stima che il vaccino rimanga stabile per due anni a -20°C, e per un massimo di tre mesi a temperature di refrigerazione ordinaria da 2 a 8°C. L'azienda spedirà il vaccino usando le stesse tecnologie della catena del freddo che usa attualmente per trasportare altri medicinali. Il vaccino contro il COVID-19 non deve essere ricongelato se distribuito a temperature da 2 a 8°C.

Possiamo fidarci?

Il vaccino contro il COVID-19 di Johnson & Johnson sfrutta la piattaforma vaccinale AdVac, una tecnologia proprietaria che è stata utilizzata per produrre il regime vaccinale di Janssen contro l'Ebola, approvato dalla Commissione Europea, e per costruire i suoi vaccini sperimentali contro Zika, RSV e HIV.

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