Vaccino J&J: consegne a rischio, ma l'azienda rassicura la Ue

Il siero dovrebbe essere approvato l'11 marzo. Fonti da Bruxelles: "L'azienda non assicura le consegne". Ma la società: "Manterremo gli impegni". Palazzo Chigi "In Italia 6,5 milioni di dosi fino al 3 aprile"

Il vaccino Johnson & Johnson

Il vaccino Johnson & Johnson

Roma, 9 marzo 2021 - Ancora un allarme sul fronte delle forniture di vaccino anti Covid. Questa volta arriva riguarda Johnson&Johnson, il cui siero monodose dovrebbe essere approvato dall'Ema l'11 marzo. Secondo fonti Ue, citate dalla Reuters, l'azienda avrebbe problemi di approvvigionamento (legati al reperimento dei componenti) che potrebbero complicare i piani per fornire 55 milioni di dosi del suo vaccino nel secondo trimestre dell'anno. "Se un'azienda ha un problema di produzione non significa che l'intero programma vaccinale è in pericolo", rassicura il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton. "Non sono preoccupato sul target" di produzione "che abbiamo per il secondo trimestre - ha aggiunto -. Sappiamo che qualcuno farà meglio e qualcuno sarà in ritardo, ma mi impegnerò personalmente in modo ufficiale con Johnson&Johnson dopo l'approvazione dell'Ema". 

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E, in serata, è la stessa Johnson&Johnson a ridimensionare l'allarme: "In linea con il nostro accordo con la Commissione Ue, manteniamo l'impegno a fornire 200 milioni di dosi del suo vaccino Janssen nel 2021, a partire dal secondo trimestre", fa sapere la società in una nota. "Continuiamo ad avviare e attivare nuovi siti di produzione il più rapidamente possibile - prosegue l'azienda farmaceutica -. Riconosciamo che questa è una sfida estremamente complessa, per noi e per tutti gli altri produttori di vaccini. Lavoriamo con i nostri partner, autorità di regolamentazione e governi per accelerare tutte le fasi del processo di produzione dei vaccini e per attivare i nostri siti di produzione non appena lo consentano le autorizzazioni delle autorità sanitarie. I nostri attuali piani di produzione ci consentiranno di raggiungere un miliardo di dosi l'anno entro la fine del 2021".

Per quanto riguarda l'Italia - filtra da palazzo Chigi - nel periodo dall'8 marzo al 3 aprile saranno fornite complessivamente circa 6,5 milioni di dosi. Nel secondo trimestre, invece, in Italia si registrerà un netto incremento delle dosi disponibili, per un ammontare complessivo di oltre 36,8 milioni di dosi per Pfizer, AstraZeneca e Moderna.