Mix vaccini Covid, cosa dice il direttore dell'Aifa sulla seconda dose eterologa

Magrini tranquillizza sulla sicurezza del richiamo con siero diverso, partito oggi nelle regioni, e lascia uno spiraglio aperto per Johnson&Johnson

Vaccini, fiale di Astrazeneca, J&J, Pfizer e Moderna (Ansa)

Vaccini, fiale di Astrazeneca, J&J, Pfizer e Moderna (Ansa)

Roma, 16 giugno 2021 - Un altro passo in avanti nella lotta contro il Covid. Parte ufficialmente oggi la seconda dose di vaccino eterologa per gli under 60 che hanno fatto la prima inoculazione con il siero Astrazeneca. Dopo il caos indotto dal cambio di rotta dell’Aifa e Cts sull’uso per gli under 60 dei vaccini basati sull’adenovirus, si riparte con i richiami, che dovrebbero coinvolgere circa 900mila persone sotto i sessant'anni. E si inizia anche in Campania, regione che con le dure parole del governatore Vincenzo De Luca si era ribellata ai mix di vaccini e aveva sostenuto che "per i soggetti sotto i 60 anni non si somministrano vaccini diversi dalla prima dose", salvo poi adeguarsi alle linee guida del ministero della Salute. Un cambio in corsa che ha diviso i virologi e che potrebbe portare a chiedere l’anticipo di parte delle consegne di Pfizer e Moderna previste per il terzo trimestre. Facciamo il punto sulle ultime news

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Mix vaccini, Aifa: "Sicurezza molto elevata"

Il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini ha rassicurato sull’efficacia del mix. "Gli studi clinici garantiscono una sicurezza molto elevata, e anche per la sicurezza a lungo termine, eventuali problematicità vanno escluse alla luce dei dati disponibili", ha affermato ai microfoni di Rainews 24. Da tempo si è al lavoro sul mix vaccinale, ancora da prima della morte di Camilla Canepa che ha dato il via al cambio di rotta in Italia, tant’è che i primi studi che hanno indicato la fattibilità del mix vaccinale sono stati pubblicati a metà maggio. La scelta di somministrare un siero a mRna negli under 60 ha come obiettivo "l’evitare che a popolazioni giovani siano potenzialmente offerti vaccini che hanno un rischio molto remoto di un evento grave". E d’accordo con Magrini è l’immunologo del Cts Sergio Abrignani che in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato che le seconde dosi eterologhe "probabilmente eviteranno almeno una quindicina di trombosi da vaccino considerando che le dosi sarebbero andate a una decina di milioni di persone".

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Pani: "Mix di vaccini? Un pericoloso boomerang"

Una voce contrastante è quella di Luca Pani, ex direttore dell’Aifa, che su  'Il Foglio' descrive come ‘incomprensibile e irrazionale’ l’autorizzazione dell’Aifa al mix vaccinale. "Il danno più preoccupante - rimarca Pani - è la gravissima perdita di credibilità delle agenzie regolatorie dei medicinali". Il rischio è un aumento di rifiuti, soprattutto per il siero Astrazeneca, che potrebbe rallentare la campagna vaccinale, nonostante l’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, abbia ribadito l'autorizzazione per tutta la popolazione del siero di Oxford indipendentemente dall'età.

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Johnson&Johnson, meno effetti indesiderati

Un capitolo a parte merita il siero monodose Johnson&Johnson, che come Astrazeneca funziona a vettore virale, ma su cui non si hanno ancora indicazioni specifiche. In merito il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, spiega che "si è lasciato uno spazio ulteriore per J&J relativo al fatto che gli effetti indesiderati sembrano meno frequenti, decisamente meno". Magrini lascia uno spiraglio per la somministrazione di J&J non solo agli over 60: "Con l’accumularsi dei dati nel mondo si vedrà se questo vaccino, che è più semplice in monodose, possa essere in qualche modo recuperato per popolazioni speciali in totale sicurezza" ha concluso infatti il direttore dell’Aifa.

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