Vaccino Covid per gli under 55, prima i professori. Ma la macchina organizzativa è al palo

Il vaccino AstraZeneca disponibile dalla prossima settimana. Sfuma l’opzione malati cronici: riceveranno Pfizer e Moderna

Covid, operatrice sanitaria prepara una dose di vaccino (Ansa)

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Entro domani sera – in sede di Conferenza Stato-Regioni – prenderà forma la revisione del piano vaccinale resasi necessaria dopo che l’Aifa ha suggerito di non somministrare il vaccino AstraZeneca agli ultracinquantacinquenni. Entro fine febbraio ne saranno consegnate all’Italia 1 milione di dosi e a marzo arriveremo alle previste 3,4 milioni, più 1 milione e 250mila aggiuntive garantite l’altroieri e la linea al momento prevalente è destinarla a personale della scuola, delle carceri e delle comunità oltre che alle forze dell’ordine. In questo senso però non c’è ancora una decisione: si attende il confronto con le Regioni.

Pare invece perdere forza l’ipotesi di destinare il vaccino AstraZeneca ai malati cronici. Visto che si tratta di soggetti fragili, ad alto rischio, si preferirebbe somministrare loro – come a tutta la popolazione dai 60 anni in su – i vaccini Pfizer e Moderna che hanno una copertura più alta (circa 95% contro il 59.5%) lasciando l’AstraZeneca per gruppi e fasce di popolazione a rischio minore. Ma questa indicazione dei tecnici deve essere confermata. Ieri intanto in Italia si sono superati i 2 milioni di vaccinati. "Nonostante i ritardi delle consegne, sono 2.003.543 le dosi di vaccino anti-Covid già somministrate agli italiani – dicono all’ufficio del commissario straordinario – e il Paese è il primo in Europa per numero di vaccinati, cioè di cittadini che hanno già effettuato sia la prima sia la seconda dose, che sono 659.565, davanti ai 532mila della Germania".

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Da Bruxelles intanto si "conferma l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione adulta in Europa entro l’estate". "A un mese dall’avvio delle inoculazioni – ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in una intervista che sarà pubblicata oggi da alcuni quotidiani europei – abbiamo consegnato 18 milioni di dosi. Posso dirvi che a febbraio ne arriveranno altre 33 milioni e a marzo 55 milioni. Nel secondo trimestre saranno ancora di più: 300 milioni da parte delle tre aziende già autorizzate dall’Ema (Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca, ndr) e, se otterranno anche loro il via libera, altre 80 milioni di fiale da Johnson & Johnson e Curevac. Siamo sulla buona strada, alla fine avremo 2,3 miliardi di vaccini, il triplo di quel che ci serve e potremo aiutare anche i paesi vicini all’Unione". Da notare che in una audizione al Parlamento Europeo la negoziatrice per i vaccini dell’Ue, Sandra Gallina, ha rivelato che l’Unione europea ha già pagato 2,3 miliardi per i vaccini che sono saliti da sei (AstraZeneca, PfizerBiontech, Moderna, Sanofi Johnson & Johnson, Curevac) a otto perché si aggiungeranno anche Novavax e Valneva, per i quali l’Ue spenderà altri 416 milioni.

In calo ieri i nuovi casi Covid-19 in Italia: sono 7.925 nelle ultime 24 ore (domenica erano stati 11.252), complice però anche la riduzione post-weekend dei tamponi: 142.419 test eseguiti (tra antigenici e molecolari), oltre 70mila meno del giorno prima, tanto che il tasso di positività sale leggermente dal 5,3 al 5,56%. I decessi sono 329 (domenica 237), per un totale di 88.845 vittime da inizio epidemia. Tornano ad aumentare i ricoveri, ma anche questo è parzialmente dovuto all’effetto weekend, quando generalmente ci sono meno dimissioni: nele terapie intensive sono 37 in più (domenica -3), e salgono a 2.252, con 145 ingressi del giorno (dato in crescita), mentre i ricoveri ordinari sono 164 in più.

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