Vaccino Covid over 80: Regioni in ordine sparso. Prenotazioni flop e lunghe attese

Solo Marche, Abruzzo, Sicilia e Calabria hanno scelto di usare la piattaforma nazionale messa a disposizione da Poste Italiane

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Ma se ho più di 80 anni e voglio vaccinarmi cosa devo fare? Prima di tutto procurarmi grandi dosi di pazienza. Per avere la meglio su telefoni irraggiungibili, lunghe attese e inviti con sottofondo musicale, "al momento le linee sono tutte occupate, richiami più tardi, grazie". Messaggio universale, dal bonus bici alla lotteria degli scontrini. Solo che questa è la battaglia della vita. Il problema è che ogni Regione si organizza a modo suo. In comune, il caos. Faciliato indubbiamente dall’incertezza sulle consegne.

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La virtuosa Provincia Autonoma di Bolzano, che dal 14 gennaio ha immunizzato 7.500 ultra 80enni su 33mila – hanno prenotato al telefono con il Cup, anche grazie a linee dedicate –, da due settimane ha stoppato tutta la campagna in generale, per non trovarsi scoperta con i richiami. La Sardegna prevede di arrivare ai ’grandi vecchi’ solo a marzo. Il Piemonte, fanno sapere in Regione, inizierà invece a vaccinarli il 21 febbraio, "in collaborazione con i medici di famiglia", i dettagli del piano saranno presentati domani.

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L’Emilia Romagna ha ’immunizzato’ quasi tutti gli ospiti delle case di riposo. Ieri è partita materialmente la fase due, dedicata ai 62mila over 80 in assistenza domiciliare, le Asl sono il braccio operativo, hanno cominciato a fare il giro. Ma restano fuori più di 300mila anziani non seguiti dai servizi. "Nei prossimi giorni – chiarisce l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini – riceveranno una lettera dal presidente Bonaccini, che spiegherà le modalità di prenotazione. Dobbiamo finire entro marzo". Non si parli di ritardi, però. "Teniamo una scorta del 25-30% per i richiami, grazie all’oculatezza non abbiamo avuto pasticci – obietta Donini –. Chiaro che l’andamento della campagna risente anche di questo. Potremmo correre se avessimo i vaccini assicurati. Le prenotazioni? Quello non è un problema, abbiamo una serie infinita di possibilità".

Sarà per questo che anche l’Emilia Romagna ha snobbato la piattaforma messa a disposizione (gratuitamente) da Poste italiane, progetto imponente per la tracciatura e la somministrazione dei vaccini. Si fa prima a dire chi ha scelto di usarla. Per ora sono solo in quattro: Marche, Abruzzo, Calabria e Sicilia. Chiariscono da Poste: "Consente già di gestire la fase di somministrazione e consentirà a breve di accettare le prenotazioni attraverso una semplice interfaccia web e di prenotare anche tramite il call center o presso gli sportelli automatici Atm, inserendo la tessera sanitaria, o ancora tramite i palmari in dotazione ai portalettere".

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Le Marche si stanno attrezzando con un sito web, "in collaborazione con il sistema Poste", la campagna degli over 80 "inizierà a breve". Già quasi tutti vaccinati, invece, gli ospiti delle strutture per anziani. L’Abruzzo nel frattempo ha raccolto "87mila manifestazioni di interesse", come le chiamano in assessorato, insomma persone di tutte le età che desiderano vaccinarsi. Per entrare in lista, bisogna iscriversi sulla piattaforma telematica aperta il 18 gennaio con codice fiscale e tessera sanitaria. Per la cronaca, gli ultra 80enni residenti sono oltre 100mila, siamo in una delle terre più vecchie d’Italia. Queste vaccinazioni inizieranno entro metà febbraio. Le liste regionali "saranno trasferite alle Asl, che chiameranno in base alle priorità". Ma non è stato sacrificato il ruolo dei medici di famiglia? Carlo Palermo, segretario del sindacato Anaao-Assomed, ha le idee chiare: "Potrebbero senz’altro intervenire per vaccinare disabili, chi vive solo o ha difficoltà a spostarsi. Ma la mia idea generale è che i medici ospedalieri e di base debbano interessarsi soprattutto delle patolgie non Covid, troppo trascurate. Il motore principale della campagna devono essere la protezione civile, i 15mila operatori sanitari che stanno per essere assunti e grandi spazi".

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