Vaccino Covid, l’obbligo non sarà per tutti

Il ministro Speranza: "Useremo la persuasione ma sarà imposto a medici e categorie rischio". Un’app monitorerà chi riceve il siero

Come negli Stati Uniti. L’Italia è pronta ad adottare il modello americano per quanto riguarda il monitoraggio delle persone che saranno vaccinate contro il virus Sars-Cov-2. Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, è stato chiaro: lo stato di salute di chi si inietterà il siero anti Covid verrà controllato costantemente grazie a una app. Proprio come accadrà negli Usa, dove sarà il software V-Safe – tramite messaggi e una linea telefonica dedicata – a prendersi cura di chi ha ricevuto il vaccino. L’obiettivo, sia in Italia che in America, è quello di individuare possibili effetti collaterali ed elaborare al più presto strategie efficaci per contenerli.

Ma non c’è solo la app. Magrini ha spiegato che per particolari categorie potrebbe scattare l’obbligo di vaccinazione. Su questo punto il direttore generale dell’Aifa ha chiarito che imporre l’iniezione è un "meccanismo delicato che va riservato solo in casi estremi, come al personale sanitario e al personale delle Rsa".

Per quanto riguarda il nostro Paese, già a partire da metà gennaio 1,7 milioni di persone potranno ricevere il siero. La vaccinazione allargata a tutta la popolazione sarà invece attuabile prima dell’estate. Anche se il ministro della Salute, Roberto Speranza, mette le mani avanti: "Non esiste la bacchetta magica, il vaccino non riuscirà a risolvere tutti i problemi, ma – ha affermato – sarà un’arma fondamentale per sconfiggere il virus. Il tema sarà a chi darlo prima. Occorrerà partire dal personale sanitario e dai più fragili. L’Italia deve raggiungere l’immunità di gregge con la persuasione. Non partiremo con l’obbligatorietà, ma la valuteremo in corso d’opera".

Le tempistiche italiane riflettono le previsioni di Pfizer. Secondo la casa farmaceutica, negli Stati Uniti (e quindi a cascata nel resto del mondo) il vaccino sarà disponibile al grande pubblico solo a partire dalla primavera. Negli Usa c’è già una data cerchiata in rosso, ed è quella del 10 dicembre, quando la Food and Drug Administration (l’Aifa americana, ma con poteri più estesi) si riunirà per dare il via libera all’uso del vaccino Pfizer in casi di emergenza. Dopo l’ok, il siero potrà essere iniettato a partire dalle 24 ore successive. Per questo motivo, a seconda di quando arriverà l’ok, già dall’11 o dal 12 dicembre.

l. bolo.

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