Vaccino Covid: prorogate le esenzioni. Ecco chi non deve farlo

Una circolare del ministero allunga la validità dei certificati. La centralità del medico curante

Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione ministero della Salute

Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione ministero della Salute

Roma, 26 novembre 2021 - Esenzioni sui vaccini: prorogata fino al 31 dicembre “la validità e la possibilità di rilascio delle certificazioni di esenzione, per gli usi previsti dalla normativa vigente”. Lo scrive  il ministero della Salute in una circolare firmata dal direttore generale della prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza. “Si precisa - conclude il testo - che non sarà necessario un nuovo rilascio delle certificazioni già emesse”. Ma chi ne ha diritto? Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) della Lombardia, chiarisce: “Non esiste un vero elenco di patologie. Il ministero non lo ha mai stilato. Sta al medico di famiglia valutare di volta in volta. Prendiamo pazienti fragili come i malati di tumore. In alcuni casi la vaccinazione è assolutamente necessaria”.

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La circolare di Rezza

Ad agosto il direttore generale della prevenzione aveva firmato una circolare che chiariva alcuni punti e resta tuttora come punto di riferimento. “La presenza di una controindicazione a quello specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini disponibili”, c’è scritto nel testo. Ancora: “In generale, quando è presente una precauzione può essere necessario approfondire il singolo caso valutando il rapporto beneficio/rischio. Tale valutazione deve essere riferita allo specifico tipo di vaccino che si intende somministrare. La presenza di una precauzione riferita a quello specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini disponibili”.

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Medico curante

“La maggior parte delle persone che al momento della seduta vaccinale abbia una precauzione alla vaccinazione COVID-19 può essere vaccinata ma in alcuni casi deve essere presa in considerazione la consultazione con il medico curante o con uno specialista per determinare se la persona può ricevere la vaccinazione in sicurezza”, stabilisce la circolare. E vista “la complessità dell’argomento trattato, le condizioni riportate non sono esaustive; al fine di supportare i medici vaccinatori nella valutazione dell’idoneità alla vaccinazione, le Regioni e PA promuovono l’individuazione presso i centri vaccinali o altri centri ad hoc di riferimenti tecnici per la modalità di presa in carico dei casi dubbi e un gruppo tecnico regionale di esperti in campo vaccinale”. 

Gravidanza

“La vaccinazione anti-SARS-CoV-2 non è controindicata in gravidanza. Qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione”, chiarisce la circolare di Rezza. 

Allattamento 

“L’allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2”. 

Sindrome di Guillain-Barré

“La sindrome di Guillain-Barré è stata segnalata molto raramente in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. In caso di sindrome di Guillain-Barré insorta entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino COVID-19, senza altra causa riconducibile, è prudente non eseguire ulteriori somministrazioni dello stesso tipo di vaccino. In tali situazioni va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione”. 

Miocardite/pericardite 

“Dopo la vaccinazione con i vaccini COVID-19 a mRNA (Pfizer e Moderna) sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite. La decisione di somministrare la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna in persone che hanno sviluppato una miocardite/pericardite dopo la prima dose deve tenere conto delle condizioni cliniche dell’individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un’attenta valutazione del rischio/beneficio. In tale situazione, laddove sia stato valutato di non procedere con la seconda dose di vaccino COVID19 a mRNA, va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione”.