Vaccino Moderna, Pfizer e Johnson: quanto dura l'efficacia. Nuovo studio: crollo a 6 mesi

Divari significativi al passare dei mesi. Resta alta la copertura dagli effetti mortali del Covid rispetto ai non vaccinati

Come cambia la durata dell'efficacia dei vaccini

Come cambia la durata dell'efficacia dei vaccini

Roma, 14 novembre 2021 - Protezione a picco dopo sei mesi. Non sono rassicuranti i dati contenuti in uno studio americano sulla durata dell'efficacia dei vaccini anti Covid.  Confermano (in peggio) quanto emerso da precedenti analisi, piombando nel dibattito mondiale sulla terza dose. La ricerca del Public Health Institute di Oakland, pubblicata su Science, mostra come la copertura dal virus sia crollata drammaticamente a poco più di sei mesi di distanza dal completamento del ciclo. Segno che il freno alla circolazione del Sars CoV-2 rischia di saltare. Un problema che potrebbe riguardare soprattutto chi non è immunizzato: i dati mostrano come resti consistente la protezione dagli effetti mortali della malattia tra i vaccinati rispetto a quelli che non lo sono. Importante il campione analizzato: sono stati coinvolti 780.225 veterani Usa, monitorati dall'1 febbraio all'1 ottobre 2021. Quasi 500mila erano vaccinati, mentre poco meno di 300mila non avevano ricevuto il siero. I vaccini somministrati erano quelli approvati dalla Food and Drug Administration, ovvero Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. I risultati dello studio mostrano divari significativi. Secondo i ricercatori, a erodere l'efficacia dei vaccini sarebbe stata principalmente la diffusione della variante Delta

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Sommario

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Pfizer

Il siero Comirnaty, nel campione preso in esame, ha visto la sua efficacia scendere in poco più di sei mesi dalla seconda (da marzo a fine settembre) dall'87% al 45%. Ma già dopo quattro mesi l'efficacia era calata intorno al 65%. La buona notizia riguarda le complicazioni gravi del Covid. I veterani dai 65 anni in su vaccinati con Pfizer e su cui il virus aveva fatto breccia avevano circa il 70% di probabilità in meno di morire rispetto ai loro coetanei non vaccinati, mentre negli under 65 la probabilità saliva all'84%. 

Moderna

Dai dati contenuti nello studio, il vaccino Spikevax ha mostrato la tenuta migliore. La copertura è scesa dall'89% di marzo al 58% di fine settembre. Ma dopo 4 mesi era ancora sopra il 70%. I veterani con almeno 65 anni avevano il 76% di probabilità in meno di conseguenze fatali in confronto ai pari età non vaccinati. Ma attenzione, perché il dato sugli under 65 sale all'82%. 

Johnson & Johnson

Fanalino di coda secondo la ricerca Usa è il siero Janssen. Il vaccino monodose da marzo a fine settembre ha visto la sua protezione crollare dall'86% al 13%. Dopo 4 mesi era poco sopra il 50%. Per quanto riguarda la copertura sugli effetti mortali del Covid, i veterani dai 65 anni su che contraevano il virus avevano il 52% in meno di probabilità di decesso rispetto ai coetanei non sottoposti ad alcun siero.  Guardando invece agli under 65, si configurava il 73% in meno di probabilità di morire per il Covid rispetto a chi non era vaccinato.