Piano vaccini, AstraZeneca a under 55 di scuola, polizia, carceri. Ok Aifa ai monoclonali

Pieno accordo tra Stato e Regioni. Pfizer e Moderna a over 80 e fragili. Vaccino Sputnik, Speranza: ci affidiamo all'Ema

Il ministro della Salute Roberto Speranza (Ansa)

Il ministro della Salute Roberto Speranza (Ansa)

Roma, 3 febbraio 2021 - Sulla somministrazione dei tre vaccini anti Covid ora disponibili in Italia, c'è accordo unanime Stato-Regioni. E mentre i sieri messi a punto da Pfizer e Moderna saranno somministrati a over 80 e ai più fragili, quello di AstraZeneca sarà invece somministrato al di sotto dei 55 anni a personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti. 

Sono, in sostanza, le linee di rimodulazione del piano vaccinale emerse nell'incontro di oggi tra governo Regioni. Si tratta rispettivamente della fase 2 e 3 della campagna, che entreranno nel vivo dopo l'arrivo lunedì del primo carico di dosi di  Astrazeneca. 

Anticorpi monoclonali, via libera Aifa

Intanto oggi c'è il via libera dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a due anticorpi monoclonali per il trattamento di Covid-19, con alcune condizioni e per una categoria limitata di pazienti, ovvero per una casistica limitata in fase precoce in pazienti ad alto rischio di evoluzione.

Speranza: Sputnik? Contiamo sull'Ema

Le Regioni hanno poi chiesto approfondimenti sulle indicazioni dell'Aifa relative al vaccino Astrazeneca, sul vaccino russo Sputnik, sul coinvolgimento in corso dei medici di medicina generale per un accordo quadro con le associazioni di categoria e sull'ipotesi di un impegno comune per l'eventuale produzione del vaccino italiano. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha precisato: "Il tetto anagrafico (di 55 anni, ndr) per il vaccino AstraZeneca potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche". "I vaccini sono essenziali ma ci sono anche altre opzioni in valutazione - ha aggiunto - stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali". Quanto al vaccino made in Russia "non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini - dice Speranza - quello che per noi è importante è il passaggio all'Ema (Agenzia europea farmaco, ndr). Abbiamo sollecitato l'Ue alla valutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi".