Vaccino Covid: la fase due, ecco il nuovo piano (Pdf). Chi lo riceverà prima

Priorità ai vulnerabili. I pazienti con malattie gravi subito dopo gli ottantenni. Seguono le persone tra i 75 e i 79 anni, poi quelle tra i 70 e 74 e quindi quelle con aumentato rischio clinico tra i 16 e i 69 anni di età. Poi toccherà a quelle tra i 55 e i 69 in buona salute

La tabella con le dosi dei vaccini

La tabella con le dosi dei vaccini

Roma 9 febbraio 2021 - Priorità nella fase due alle persone estremamente vulnerabili, i malati cronici. Dopo la fase uno già in corso e riservata a personale sanitario e sociosanitario, agli ospiti e al personale delle Rsa e agli ultraottantenni era necessario stabilire le priorità delle fase due.

Per questo il ministero della Salute ha deciso di aggiornare il Piano Strategico Nazionale dei vaccini con un testo aggiuntivo denominato "raccomandazioni ad interim sui gruppi target", approvato l'8 febbraio. "L'obiettivo del documento - si osserva - è quello di individuare, l'ordine di priorità delle categorie di cittadini da vaccinare dopo quelle della fase 1 (operatori sanitari e sociosanitari, personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani, anziani over 80 anni). In particolare l'obiettivo specifico è quello di stabilire l'ordine di priorità con particolare rilievo a considerazioni di carattere sanitario, definito sulla base del criterio del maggior rischio di letalità correlato al Covid-19".

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Le categorie prioritarie

"Il piano strategico nazionale - si ricorda - individua come categorie prioritarie gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani, gli anziani over 80, le persone dai 60 ai 79 anni, la popolazione con almeno una comorbidità cronica e riporta inoltre che, con l'aumento delle dosi di vaccino disponibili si inizierà a vaccinare anche altre categorie di popolazione tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali, quali anzitutto gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze dell'ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità" considerato che "a oggi, sono tre i vaccini che hanno ricevuto un'autorizzazione all'immissione in commercio", che "'AIFA, ha suggerito, in ragione della maggiore robustezza delle evidenze di efficacia, un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero (mRNA) nei soggetti anziani e/o a più alto rischio di sviluppare una malattia grave, mentre l'indicazione per il vaccino AstraZeneca resta preferenziale per la popolazione tra i 18 e 55 anni di età e senza patologie gravi", e che "il piano di approvvigionamento ha subito modifiche e riduzioni delle quantità di vaccini disponibili nella prima fase della campagna vaccinale", "si è reso necessario aggiornare le categorie target prioritarie e le fasi della campagna vaccinale".  

Il piano è stato approvato formalmente oggi dalla Conferenza Stato-Regioni. 

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A chi va il vaccino Rna messaggero

"Le indicazioni sono che i vaccini a cui, sulla scorta delle informazioni attualmente disponibili, si attribuiscono maggiori capacità protettive da malattia (vaccini che impiegano la tipologia dell'RNA messaggero) - si osserva - vengano riservati alle categorie di soggetti connotate da maggior rischio di letalità correlata al COVID-19; e che sia ha inoltre altrettanto ragionevole che il vaccino di AstraZeneca sia offerto preferenzialmente a soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide. Tenuto conto di tali indicazioni, potrà quindi da subito essere avviata, in parallelo a quella dei soggetti prioritari della prima fase (con i vaccini a mRNA), la vaccinazione dei soggetti di età tra i 18 e 55 anni con il vaccino AstraZeneca, a partire dal personale scolastico e universitario docente e non docente, le Forze armate e di Polizia, i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e il personale di altri servizi essenziali". 

Sulla base dei criteri già indicati, è stato pertanto definito il seguente ordine di priorità

Categoria 1. Le persone estremamente vulnerabili, intese come affette da condizioni che per danno d'organo pre-esistente, o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria a SARS-CoV-2 hanno un rischio particolarmente elevate di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, a partire dal 16 anni di età: 2.083.609 persone

Categoria 2: Le persone di età compresa tra 75 e 79 anni: 2.644.013 persone

Categoria 3: Le persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni: 3.324.360 ersone

Categoria 4: Le persone con aumentato rischio clinico se infettate da SARS-CoV-2 a partire dai 16 anni di età fino ai 69 anni di età": 5.845.447 persone

Categoria 5: Le persone di età compresa tra i 55 e i 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico: 11.901.855 persone

Categoria 6: Le persone di età compresa tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico: 29.051.793 persone

"Nelle more di ulteriori informazioni derivanti da studi in corso e di una eventuale rettifica delle indicazioni da parte di AIFA - si osserva -  si ritiene opportuno offrire i vaccini a RNA alle categorie 1, 2, 3, 4 e 5, riservando il vaccino di AstraZeneca alla categoria 6. In caso di rettifica da parte di AIFA delle indicazioni di cui sopra tale ordine di priorità sarà soggetto ad opportuna e tempestiva modifica".

Categoria 1

La prima categoria in ordine di priorità della seconda fase di vaccinazione sarà quella delle persone estremamente vulnerabili. Tale categoria è definita dall'insieme dei pazienti affetti dalle patologie sotto riportate indipendentemente dall'età. Ne fanno parte oltre due milioni di persone con le sguenti patologie:

Fibrosi polmonare idiopatica; altre patologie che necessitino di ossigenoterapia.

Malattie cardiocircolatorie: Scompenso cardiaco in classe avanzata (IV NYHA); pazienti post shock cardiogeno.

Condizioni neuralogiche e disabilità (fisica, Sclerosi laterale amiotrofica; sclerosi multipla; sensoriale, intellettiva, psichica) paralisi cerebrali infantili; pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive e conviventi; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni.

Diabete/altre endocrinopatie severe quali mordo Soggetti over 18 con diabete giovanile, diabete di di Addison tipo 2 e necessitano di almeno 2 farmaci ipoglicemizzanti orali o che hanno sviluppato una vascolopatia periferica con indice di Fontaine maggiore o uguale a 3.

Fibrosi cistica 

Pazienti da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base.

Insufficienza renale/patologia renale 

Pazienti sottoposti a dialisi.

Malattie autoimmuni - immunodeficienze 

Grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza e conviventi.

Malattie autoimmuni con associata immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico e conviventi,

Malattia epatica 

Pazienti con diagnosi di cirrosi epatica.

Malattie cerebrovascolari Evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l'autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto. Persone che hanno subito uno "stroke" nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3.

Patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie Pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure e conviventi,

Genitori di pazienti sotto i 16 anni di etá.

Pazienti affetti da talassemia e anemia a cellule falciformi. 

Sindrome di Down 

Trapianto di organo solido e di cellule staminali ernopoietiche (in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura) Grave obesità 

Tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite sono da ritenersi fragili. Trapianto di organo solido o emopoietico al di fuori delle tempistiche specificate, che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l'ospite cronica in terapia immunosoppressiva e conviventi. Pazienti con BMI maggiore di 35.

 

Categorie 2 e 3: gli over 70 

La seconda e la terza categoria di priorità vengono definite invece sulla base del criterio anagrafico, in quanto questa variabile assume un ruolo preponderante nella valutazione dei fattori di rischio di mortalità associata a COVID-19. Infatti, in questa fascia di età il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10%.

 

Categoria 4: persone con comorbilità

Le persone con comorbidità che aumentano il rischio clinico se infettate da SARS-COV-2 . La quarta categoria è nuovamente articolata tenendo conto dell'aumentato rischio clinico di persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19 seppur senza quella connotazione di gravità riportata nella tabella 1. In gran parte, le tipologie di patologie prese in considerazione sono le medesime assunte per la categoria 1 (le persone estremamente vulnerabili), ma il livello di gravità considerato è inferiore, oltre ad essere associato ad una età anagrafica inferiore ai 70 anni (gli over 70 saranno, a questo punto, già stati vaccinati). Pertanto, il rischio di letalità conseguente all'esposizione al Covid-19 risulta essere inferiore. ersone con aumentato rischio clinico se infettate da SARS-CoV-2 Intese come persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19 seppur senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili, in relazione alle seguenti aree di patologia, come da relativi codi di esenzione: Aree di patologia Malattie respiratorie Malattie cardiocircolatorie Condizioni neurologiche e disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica) Diabete/altre endocrinopatie HIV Insufficienza renale/patologia renale pertensione arteriosa Malattie autoimmuni/Immunodeficienze primitive Malattia epatica Malattie cerebrovascolari Patologia oncologica Trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche

 

Categoria 5: le persone tra i 55 e i 69 anni 

La quinta categoria è nuovamente definita sulla base dell'età anagrafica in quanto, pur essendo evidente un continuum nella curva di letalità per fasce anagrafiche della popolazione, nella fascia di età compresa fra 60 e 69 anni il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 3%. Nella fascia di età compresa fra i 56 e 60 anni il tasso di letalità a far corso dal mese di Settembre 2020 di coloro che sono stati infettati risulta pari a circa il 0.5%

 

Categoria 6: Soggetti di età inferiore a 55 anni (dai 18 ai 54 anni) senza condizioni che aumentano il rischio clinico. 

Alla luce dell'approvazione del vaccino di AstraZeneca e delle indicazioni fornite da AIFA, durante la seconda fase di vaccinazione, si procederà a vaccinare soggetti di età compresa tra i 18* e i 54 anni anni che non siano portatori di patologia concomitante. Tra essi, priorità di somministrazione potrà essere considerata, per il personale scolastico e universitario docente e non docente per le Forze armate e di Polizie, per i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e per il personale di altri servizi essenziali e a seguire il resto della popolazione. Per i soggetti di 16 e 17 anni di età l'unico vaccino attualmente indicato é Cornirnaty (Pfizer-Biontech) 

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Ecco le dosi di vaccino attese

Il documento aggorna anche la stima della potenziali quantità di dosi di vaccino disponibili in Italia nel 2021 e nel 2022. Nel primo trimestre sono 14 milioni e 507 mila (4 milioni e 836 mila al mese), nel secondo trimestre ben 64 milioni e 506 mila (21 milioni e 502 mila al mese), nel terzo trimestre 68 milioni e 14 mila (22 milioni e 672 mila al mese), nel quarto 28 milioni e 200 mila (9 milioni e 400 mila al mese). Atri 28 milioni sono attesi nel primo trimestre del 2022 e 20 milioni nel secondo. Il totale è 224 milioni di dosi. Di queste 40.6 miioni saranno del vaccino Pfizer, altri 40,1 di quello Astra Zeneca, 40,3 milioni del Sanofi (disponibile solo dal 2022), quasi 29,9 del Curevac; 26 milioni del Johnson & Johnson e 21.1 del Moderna.

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