Vaccino Covid, Speranza: "Il mese è gennaio. Spero insieme a Ue"

Zaia: "Possibile vaccino da Epifania". Rezza: "A gennaio-febbraio non sarà tutto risolto". E Locatelli: "Entro l'estate 2021 a tutti gli italiani". In Italia 11 milioni di dosi entro primo trimestre 2021, prime fornitrici Pfizer e Moderna: priorità a 4,5 mln di over 80

Una donna riceve il vaccino Pfizer/BioNTech in Inghilterra (Ansa)

Una donna riceve il vaccino Pfizer/BioNTech in Inghilterra (Ansa)

Roma, 12 dicembre 2020 - "Gennaio sarà il mese delle vaccinazioni" anti- Covid e "spero che si possa partire in contemporanea in tutta Europa". Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in un Forum all'Ansa. "Il 29 dicembre - ha proseguito - l' Ema darà il via al vaccino Pfizer e da quel giorno l'Aifa e l'Italia saranno pronte a partire". "Spero - ha concluso il ministro - che in Europa si scelga tutti lo stesso giorno. E questa è una proposta che l'Italia ha fatto". Sembra, quindi, "che dall'Epifania si possa avere il vaccino", ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia. "A costo di farlo h24 dobbiamo vaccinare per primi tutti gli ospiti anziani delle Rsa e il personale sanitario", ha aggiunto.

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Le prime categorie ad avere il vaccino, ha ribadito il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, saranno il personale sanitario, gli over 80 e gli esponenti delle forze dell'ordine e delle forze armate. "Ogni regione ha un compito che sta svolgendo e che dobbiamo completare in tempi rapidissimi perché intendiamo accelerare", ha sottolineato. Quanto ai tempi per l'arrivo delle prime dosi di vaccino in Italia, che Arcuri aveva indicato per la fine di gennaio, Boccia ha sottolineato che "possiamo parlare con certezza di gennaio e probabilmente anche di tempi più rapidi di quelli che erano stati previsti". E il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, a Rainews 24, ha dichiarato: "Entro l'estate 2021 dovremmo essere nelle condizioni potenziali di aver vaccinato tutti gli italiani. Naturalmente l'auspicio è che l'adesione alla campagna vaccinale sia massiccia". 

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In ogni caso, fino a gennaio la strada è ancora lunga e, visto l'andamento dell'epidemia da Coronavirus (qui il bollettino di oggi), il ministro Speranza ha ricordato di continuare sulla linea del "massimo rigore e massima sicurezza: il cuore delle vaccinazioni sarà primavera estate, volontaria e sicura". A invitare alla prudenza è anche il direttore generale del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, che ricorda che "il vaccino arriverà ma all'inizio le dosi saranno poche, non è che da gennaio e febbraio avremo risolto tutti i problemi". 

Pfizer e Moderna, 11 milioni di dosi nel primo trimeste 2021

Una prima tranche di circa 11 milioni di dosi di vaccino anti-Covid dovrebbe arrivare all'Italia nel primo trimestre del 2021, e servirà a vaccinare le categorie individuate come prioritarie nelle fase iniziale della campagna di immunizzazione. Tra queste, figurano gli operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 persone), il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (570.287) e gli anziani over ottant'anni (4.442.048).

La prime due aziende farmaceutiche, che forniranno i vaccini all'Italia - come previsto nel piano per i vaccini Covid presentato alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza - sono Pfizer-Biontech (8,749 milioni di dosi) e Moderna (1.346.000 dosi). La Pfizer ha già ottenuto il via libera dell'autorità statunitense per i farmaci Fda per il proprio vaccino e il via libera dell'autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe, invece, arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l'Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell'incontro annunciato per il 12 gennaio. In totale, l'Italia ha opzionato 202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte. È molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione, a breve distanza.

Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine, l'Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi: per il contratto con AstraZeneca 40,38 milioni di dosi; per il contratto con Johnson & Johnson 26,92 milioni; il contratto con Sanofi 40,38 milioni; per il contratto con Pfeizer-BioNTech 26,92 milioni; per il contratto con CureVac 30,285 milioni; per il contratto con Moderna 10,768 milioni.

Tra coloro che saranno vaccinati prioritariamente, anche le persone dai sessanta ai settantanove anni (pari a 13.432.005) e la popolazione con almeno una comorbilità cronica (7.403.578). Con l'aumento delle dosi, saranno vaccinate anche le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto insegnanti e personale scolastico, Forze dell'ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità. 

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