Coronavirus, iniziata a Verona la sperimentazione del vaccino su volontari

Prime dosi su 6 veronesi, tra sei mesi i risultati. Una volontaria, consigliere comunale a Cremona: "Preoccupata, ma fiducia in scienza"

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Verona, 8 settembre 2020 - Dallo studente di 18 anni fino al medico di 54. Sono tutti veronesi i sei volontari su cui è iniziata in Veneto, all'ospedale di Verona, la sperimentazione del vaccino italiano anti-Covid. Le prime tre dosi vaccinali del Grad-Cov2 erano state inoculate su altri volontari mercoledì scorso a Roma allo Spallanzani.

Ora la sperimentazione è condotta dal Centro di ricerche cliniche dell'Ospedale Borgo Roma di Verona, nell'ambito della collaborazione avviata dall'Università di Verona con lo Spallanzani. "Se tra sei mesi non avranno evidenziato controindicazioni ed avranno prodotto anticorpi contro il Coronavirus - ha commentato sulla stampa locale Stefano Milleri, direttore del Centro -. potremmo dire di essere sulla buona strada per il vaccino".

Del gruppo dei 63 candidati individuati all'inizio, spiega all'Adnkronos Milleri, "che poi è arrivato per questa prima parte a 43, quasi un terzo è medico, infermiere o studente di Medicina". Questi volontari "sono persone molto motivate che vogliono aiutare la ricerca - aggiunge il direttore, che ha avuto modo di parlarci -. Chi è rimasto fuori dalla sperimentazione, per vari motivi, è davvero rimasto male perché ci teneva a dare il proprio contributo".

Il vaccino italiano è realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. Il 24 agosto è partita la sperimentazione all'Inmi Spallanzani di Roma "con cui abbiamo colloqui giornalieri", aggiunge Milleri. Il Crc fa parte delle rete di istituti che sta conducendo la fase I di sperimentazione del vaccino anti-Covid. In totale sono novanta i volontari che parteciperanno a questa prima fase, suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni. Ciascun gruppo sarà diviso in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuna delle quali verrà somministrato un diverso dosaggio del preparato vaccinale.

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Volontaria: "Preoccupata ma fiducia in scienza"

Sulle possibili reazioni al candidato vaccino anti-Covid "sono un po' preoccupata è chiaro", ma "ho allo stesso tempo ho una grandissima fiducia nella scienza, i protocolli sono molto scrupolosi. Fisicamente sto bene e sono sana. I rischi che corro sono minimi rispetto alla speranza di avere un vaccino e di proteggere tutti". Sono le parole dell'architetto Stella Bellini, consigliere comunale a Cremona, volontaria nella sperimentazione del vaccino italiano anti-Covid allo studio all'Inmi Spallanzani di Roma e all'ospedale di Verona. "Questa decisione è scaturita dall'osservazione dei mesi drammatici che abbiamo vissuto come Paese - ha aggiunto Bellini, ospite di 'Agorà' su RaiTre - e per quello che hanno passato alcune zone, tra cui anche la mia città Cremona. Mi sono proposta perché la mia comunità e tutti i cittadini non debbano più vivere una situazione così drammatica".