Venerdì 19 Aprile 2024

Influenza mai così cattiva, il virologo: "Vaccino consigliato a tutti"

Pregliasco: "Mix di virus pronti a colpire"

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Roma, 25 ottobre 2016 - L’influenza quest’anno, stando alle stime degli esperti, minaccia di mettere a letto sette milioni di italiani, due in più rispetto al 2015. L’incremento è dovuto alla presenza di differenti ceppi virali, che aumentano la possiblità di diffusione della malattia.

«Si può però parlare di influenza – premette il virologo Fabrizio Pregliasco, del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi – solo quando alcuni sintomi vengono accusati in contemporanea: febbre, oltre i 38, che insorge bruscamente, stanchezza, dolori muscolari e articolari, tosse, naso che cola e mal di gola. Altrimenti si tratta di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali, che hanno già interessato 300-400 mila persone».

IL PICCO del ‘mal d’inverno’ è atteso invece da Natale in poi. «I virus che circoleranno – prosegue Pregliasco – saranno l’A/H1N1, chiamato California e responsabile dell’influenza del 2009, e due varianti, l’A/H3N2 denominato Hong Kong e il B/Brisbane, ma potrebbe diffondersi anche un quarto. I nuovi virus faranno sì che ci si ammalerà di più».

PER MIGLIORARE la copertura, gli esperti raccomandano quindi la vaccinazione anche alle categorie non considerate a rischio. «La campagna per il vaccino è già partita in diverse regioni d’Italia. Bisogna tenere presente che, a causa delle mutazioni dei due ceppi virali, le complicanze influenzali potrebbero essere più frequenti. Oltre ovviamente ai pazienti a rischio, come anziani e cardiopatici e a quelli più esposti al contagio, come gli operatori sanitari, suggerisco quindi il vaccino anche a chi gode di buona salute o è in contatto con persone fragili. È un’opportunità per mantenersi più peformanti».

I più piccini sono soggetti ancora più esposti alla malattia. «I bambini – spiega Pregliasco – non avendo la storia delle precedenti influenze, sono più suscettibili all’influenza che poi trasmettono ai propri familiari. Inoltre, per i piccoli la patologia può determinare complicanze e nei primi anni di vita essere la causa di molte ospedalizzazioni».

ESISTONO altre precauzioni o la strada della prevenzione passa soltanto attraverso i vaccini? «Sicuramente evitare gli sbalzi di temperatura, lavarsi spesso le mani e una dieta ricca di alimenti a base di vitamine, in particolare la vitamina C e quelle del gruppo B, sono accorgimenti utili ad aiutare l’organismo a preservarsi dai virus».