Vaccino, Garattini: "Terza dose? Prima i Paesi poveri. Solo così fermeremo le varianti"

L’Oms dice no a un altro vaccino per tutti.Il farmacologo è d’accordo: "Non è beneficenza ma sano egoismo"

Un uomo riceve il vaccino in un Paese africano

Un uomo riceve il vaccino in un Paese africano

"Dobbiamo vaccinare tutto il mondo, altrimenti non ci salviamo". Silvio Garattini, farmacologo di fama e presidente dell’Istituto Mario Negri di Milano, sposa in pieno la linea dell’Organizzazione mondiale della sanità.

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Professor Garattini, è giusto cominciare a pensare alla terza dose o, come sostiene l’Oms, occorre prima vaccinare le popolazioni dei Paesi più poveri? "La terza dose non è un problema ancora sul tappeto perché negli Stati Uniti manca l’approvazione della Food & Drug Administration . Nell’Unione Europea non si può partire senza il parere dell’Ema. Ad ogni modo, ha ragione l’Oms: se il virus continua a circolare si sviluppano nuove varianti, che in una epoca di globalizzazione come la nostra ci tornano indietro".

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Insomma, rischiamo di inseguire il virus all’infinito. "Esattamente. Ci eravamo proposti di produrre 8 miliardi di dosi a livello mondiale, non capisco perché non lo si faccia. È un obiettivo raggiungibile, dopotutto è stato possibile realizzare il vaccino in meno di un anno".

Come? "L’unica soluzione è che i Governi producano i vaccini indipendentemente da quello che pensano le multinazionali. Non possiamo essere schiavi delle decisioni altrui, abbiamo già vissuto questa condizione nei mesi scorsi, quando scarseggiavano le dosi".

Manca la volontà politica? "Forse chi gestisce l’emergenza non si rende conto dell’importanza di un’operazione del genere. Non si tratta di beneficenza, ma di sano egoismo. Ribadisco: dobbiamo vaccinare il maggior numero possibile di persone in tutto il mondo".

È possibile definire un traguardo in termini di persone a cui somministrare il vaccino per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge? "Non abbiamo informazioni sufficienti per farlo".

Ipotizzare una terza dose significa che sappiamo qualcosa di più preciso sulla durata dell’efficacia dei vaccini? "No, è un dato che al momento non può conoscere nessuno".

Secondo Pfizer che la sta sperimentando, la terza dose sarebbe più efficace per contrastare le varianti Beta e Delta. Cosa ne pensa? "Che una multinazionale è interessata a vendere i propri farmaci, ma non è la fonte a cui ci dobbiamo appellare. Peraltro, il prezzo delle dosi ultimamente è aumentato di 5 euro. Insomma, bisogna aspettare che si pronuncino le autorità sanitarie".

In Israele sono già partiti con il secondo richiamo, sbagliano? "Lì sono indipendenti dal punto di vista regolatorio, hanno compiuto una scelta politica al momento non suffragata da dati scientifici pubblicati".

Secondo alcuni, vaccinare durante una pandemia favorisce la generazione di varianti più resistenti. Lei cosa pensa? "Il Covid è un virus diverso dagli altri, non lo sappiamo. Ci tocca attendere i dati e navigare a vista".

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