Vaccini, si cambia: copieremo l’Inghilterra Così a marzo due milioni di immunizzati in più

Il taglio alle forniture e i ritardi portano a ripensare la strategia. Johnson preso a modello dopo le critiche. Ma gli esperti sono ancora divisi

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ROMA

L’Italia sta valutando se seguire la strategia inglese di vaccinare con una sola dose quante più persone possibili, utilizzando il vaccino AstraZeneca. A consentire il cambio di passo è uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet – un’analisi post-hoc condotta sui dati della sperimentazione di fase 3 che ha coinvolto 17.178 partecipanti over 18 tra Gb, Brasile e Sudafrica – che mostra come con una sola dose di AstraZeneca, a 22 giorni dall’inoculo si ha già una protezione del 76% che sale all’81% se dopo tre mesi si somministra una seconda dose (contro il 55% se il richiamo viene fatto dopo 6 settimane). Lo studio rivaluta la strategia britannica, sinora molto criticata, di somministrare comunque una dose prima possibile, e poi la seconda dopo 3 mesi. Questa modalità sembra funzionare e ha il pregio di far guadagnare tempo dando comunque una protezione significativa dopo una sola dose.

LE DOSI A DISPOSIZIONE

Considerando che AstraZeneca dovrebbe fornirci un milione di dosi entro fine mese e in totale 4 milioni e mezzo di dosi (forse 5) entro fine marzo – l’ad lo ha confermato nei giorni scorsi – la strategia inglese ci consentirebbe di vaccinare oltre 2 milioni di persone aggiuntive entro marzo e poi, visto che nel successivo trimestre AstraZeneca dovrebbe dare altri 22 milioni di dosi, questo permetterebbe di vaccinare entro fine giugno 13 milioni di italiani e altri sette entro fine settembre: totale, venti milioni di vaccinati. A questi si aggiungerebbero i vaccinati con Pfizer (8 milioni di qui a giugno, 13 milioni entro fine settembre, più altri 3.3 teorici) e Moderna (6 milioni di vaccinati teorici a fine giugno che però dovrebbero essere non oltre 3 visto il taglio alla produzione e poi, forse, 8,3 a fine settembre). A giugno fanno 24-26 milioni di persone, che salgono a 41 milioni a fine settembre. A questi si aggiungono quelli che avranno il siero Johnson & Johnson, che dovrebbe essere approvato dall’Ema entro fine marzo, e che dovrebbe consentire di vaccinare altri 3,6 milioni di persone da qui a fine giugno e altri 8 milioni entro fine settembre. All’Iss e al Cts (dove sono divisi) stanno valutando pro e contro della strategia inglese, sinora respinta dalle nostre autorità sanitarie, ora molto meno.

ACCORDO

CON I MEDICI DI BASE

Ieri è arrivato il via libera al protocollo d’intesa nazionale tra medici di famiglia, governo e Regioni che definisce la partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale anti-Covid in corso. L’accordo potrebbe mobilitare 35mila medici e ha ottenuto l’adesione di tutti i sindacati. L’intesa impegna il Governo ad adottare uno o più provvedimenti di urgenza per lo stanziamento delle risorse necessarie alla copertura degli oneri. "Questo ci permette di guardare al futuro organizzativo della campagna vaccinale con maggiore ottimismo", ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

GRAN BRETAGNA,

UNA DOSE ENTRO LUGLIO

Il governo britannico accelera ancora nella campagna di vaccinazioni anti Covid e s’impegna ad anticipare entro il 31 luglio l’obiettivo della somministrazione almeno della prima dose a tutta la popolazione dai 18 anni in su del Regno Unito. Il nuovo obiettivo punta anche a tutti gli over 50 o con un problema di salute sottostante per ottenere un vaccino entro il 15 aprile, anche in questo caso in anticipo rispetto al precedente obiettivo del 1° maggio. Oltre 17,85 milioni le dosi somministrate; i richiami sono saliti a oltre 600.000.

AMERICA, VACCINI

PER TUTTI ENTRO LUGLIO

Il presidente Joe Biden ha promesso che l’America avrà a disposizione 400 milioni di dosi alla fine di maggio e 600 milioni alla fine di luglio. "Ogni americano che vuole il vaccino lo avrà a disposizione entro fine luglio – ha detto Biden –. Credo che entro la fine dell’anno torneremo verso la normalità". Sinora sono state iniettate 61,29 milioni di dosi contro le 26,24 dell’intera Unione Europea e le 17,85 della Gran Bretagna. "Circa 4 settimane fa – ha aggiunto Biden – l’America non aveva un vero piano per vaccinare la maggior parte del Paese". L’operazione Warp Speed, varata da Trump, aveva però messo a disposizione delle aziende 18 miliardi di dollari per la ricerca che ha permesso lo sviluppo dei vaccini.

Alessandro Farruggia