Giovedì 18 Aprile 2024

Vaccini obbligatori, moratoria in Veneto. "C'è tempo fino al 2019"

La decisione della Regione presa in attesa di conoscere l'esito del ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge

Vaccinazioni obbligatorie (Ansa)

Vaccinazioni obbligatorie (Ansa)

Venezia, 4 settembre 2017 - Con l'inizio della scuola arriva la novità dell'obbligo dei vaccini. Per tutti ma non per gli studenti veneti: in attesa di conoscere l'esito del ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge nazionale, la Regione del Veneto ha infatti predisposto le "indicazioni regionali in regime transitorio di applicazione della legge Lorenzin". In sostanza una moratoria, che lascia alle famiglie tempo fino all'anno scolastico 2019-2020 per presentare tutta la documentazione vaccinale per i bimbi da zero a sei anni ed evitare la decadenza dell'iscrizione dagli asili nido e infanzia.

Vaccini, centralini scuole in tilt. I presidi: le Asl scaricano su di noi

INCONGRUENZE - Nel testo del decreto, i tecnici del Veneto segnalano una vistosa incongruenza, che riguarda proprio quanto espresso nella legge nazionale 119/2017, che, all'articolo 3 comma 3, recita: "... per i servizi educativi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie, la presentazione della documentazione di cui al comma 1 costituisce requisito di accesso". Nel decreto i tecnici evidenziano quindi il contrasto con "quanto espresso all'articolo 3 bis che descrive le misure per l'anno scolastico 2019 dove al comma 5, recita: "Per i servizi educativi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie, la mancata presentazione della documentazione di cui al comma 3 nei termini previsti comporta la decadenza dall'iscrizione".

Il contenuto di questi articoli non rende chiaro - secondo la direzione regionale della sanità veneta - se le misure di restrizione alla frequenza scolastica siano applicabili sin dall'anno scolastico 2017/2018 e per l'anno scolastico 2018/2019, per i bambini già iscritti alla frequenza dei servizi educativi per l'infanzia e alle scuole dell'infanzia prima dell'entrata in vigore della legge.

Vaccini, la toppa del governo. “Basta aver fatto la prenotazione”

IL RICORSO - L'incongruenza sottolineata fa parte dei contenuti del ricorso del Veneto alla Corte Costituzionale. Ne deriva che, in attesa di eventuali ulteriori chiarimenti ministeriali, per quanto riguarda la frequenza dei servizi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia dall'anno scolastico 2017/2018 per i bambini già iscritti la regione applicherà il regime transitorio fino al 2019/2020 anno che prevede, invece, la decadenza dell'iscrizione.

LE ALTRE REGIONI - La situazione è, come si dice, a macchia di leopardo. In Toscana va avanti in base all'accordo - siglato il 24 agosto scorso fra Asl, l'Ufficio scolastico e Anci - che prevede che le scuole trasmettano gli elenchi degli iscritti alle Asl, che verificheranno la situazione vaccinale di ogni bambino e si attiveranno con i familiari per l'eventuale regolarizzazione. In Piemonte sono state inviate lettere con le 'istruzioni' a tutte le famiglie interessate. In particolare a Torino tutto è pronto per dare il via il 4 ottobre al piano di vaccinazioni: sono state predisposte 9 sale mediche supplementari e 18 infermieri in più che potrebbero diventare 30 a seconda della necessità. A Bologna le famiglie dei bambini iscritti a nidi e scuole d'infanzia da domani possono compilare e inviare online sul portale Scuole on-line del Comune l'autocertificazione sulla situazione vaccinale.