Giovedì 18 Aprile 2024

Vaccini, centralini scuole in tilt. I presidi: le Asl scaricano su di noi

"Il nostro personale di segreteria ridotto all’osso, troppe incombenze"

Sarebbero 6-800mila i bambini e i ragazzi da vaccinare

Sarebbero 6-800mila i bambini e i ragazzi da vaccinare

Roma, 1 settembre 2017 - Centralini bollenti nelle scuole italiane: il conto alla rovescia sulle vaccinazioni obbligatorie per poter entrare in classe è in pieno svolgimento e la mancanza di una procedura standard a livello nazionale sta creando disagi e problemi. I tempi sono stretti: entro il 10 settembre va presentato il certificato di avvenuta vaccinazione o l’autocertificazione per i nidi e le scuole d’infanzia altrimenti i bimbi dagli 0 ai 6 anni rischiano l’esclusione da scuola. La scadenza per gli altri gradi di istruzione è il 31 ottobre: chi presenta un’autocertificazione ha tempo fino al 10 marzo 2018 per mettersi in regola.

GLI ISTITUTI sono presi d’assalto da richieste di informazioni, ogni Regione fa a modo suo – la ministra Fedeli ha assicurato che l’anno prossimo ci sarà una procedura standard «uguale per tutti» - e la comunicazione tra Asl e scuole non è sempre la migliore. «Guardi siamo alla follia, è iniziato lo scaricabarile da parte delle Asl – denuncia Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio -. Nei giorni scorsi a una collega preside di Roma è arrivata la telefonata di un dirigente dell’Asl che, come se fosse il ministro dell’Istruzione, le ha ordinato di convocare tutti i genitori che non hanno fatto vaccinare i figli dicendole ‘mi raccomando, li deve convincere’. Ma questa è una pazzia, l’educazione sanitaria non spetta certo alle scuole».

Il cumulo di lavoro per gli istituti è enorme: solo le segreterie possono gestire, per la normativa sulla privacy, i dati sensibili sulle vaccinazioni ma il personale Ata è stato via via tagliato fino a ridurlo all’osso. «Per fare solo un esempio – spiega ancora Rusconi – ci sono istituti con 1.500 alunni e 3 impiegati di segreteria presi da una serie di incombenze a cominciare dalla formazione delle classi, che peraltro ora, con la nuova legge sull’obbligo vaccinale, deve tenere conto anche del fatto che i bambini non vaccinati non possono stare in una classe dove vi siano altri bambini immunodepressi. Peccato che le classi si formino a luglio e ancora non si sia in grado di sapere chi è in regola con le vaccinazioni e chi no. Ma il personale di segreteria deve anche pensare alla predisposizione delle ore alternative per chi non fa religione e al conteggio delle ore per dare attuazione all’alternanza scuola-lavoro. Soprattutto negli ultimi due-tre anni abbiamo assistito a un aumento delle competenze a fronte di un taglio del personale Ata». Secondo i calcoli dell’Anief negli ultimi anni sono stati soppressi «quasi 50mila posti di personale tecnico amministrativo della scuola».

«HO GIÀ ricevuto alcune segnalazioni da istituti scolastici della Campania – racconta Paolino Marotta, presidente dell’Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) – che hanno rilevato certificazioni incomplete di tutti i dati richiesti o non leggibili: cosa deve fare la scuola in questo caso? Va fatto un ulteriore accertamento, si deve entrare in comunicazione con le Asl... Insomma come presidi rispettiamo le finalità della legge ma andrebbe tenuto conto dell’ulteriore carico di lavoro messo in capo alle segreterie e ai dirigenti».