Pediatri contro i medici anti vaccini. "Giuste le multe a chi li sconsiglia"

La Federazione: chi è stipendiato dalla Sanità non può fare obiezione

Vaccini 'buttati', arrestato un medico di Ascoli Piceno

Vaccini 'buttati', arrestato un medico di Ascoli Piceno

Roma, 18 ottobre 2015 - I SINDACATI dei medici sono pronti a marciare contro il Ministero mentre la Conferenza Stato-Regioni affronta il Piano vaccinazioni in vista della riunione del 20 ottobre. L’idea di punire i medici riottosi non piace agli specialisti e non piace ad alcune organizzazioni di consumatori che invocano la magistratura. Poi c’è l’alternativa dell’iscrizione a scuola. Ma anche in quel caso – Miur permettendo – i problemi che si potrebbero creare non sono pochi. Sullo sfondo, la sentenza della Cassazione che stabilisce prioritario il diritto allo studio rispetto al diritto alla salute. È un groviglio. Cerchiamo di dipanarlo con Giorgio Conforti, referente della Rete Vaccini della Federazione italiana medici pediatri.

I medici si ribellano all’ipotesi di sanzioni. Condivide? "Il medico, il sanitario ha dei compiti specifici. Quindi, mentre sono contrario all’idea che tutto questo debba ricadere sulla scuola, ritengo che abbia senso l’ipotesi di un maggiore coinvolgimento dei camici bianchi".

Con possibile radiazione per i dissenzienti? "Non diciamo stupidaggini. La radiazione non la può certo stabilire il ministro della Salute. È una questione di pertinenza dell’Ordine dei medici, che raramente prende simili decisioni".

Però le sanzioni le condivide? "Vaccinare deve essere un obbligo del medico che lavora per il Servizio sanitario nazionale e che, proprio per questo, si deve attenere alle raccomandazioni scientifiche. La sanzione arriva se non dai prova di seguire le indicazioni di chi ti paga. In questo campo non può esistere l’obiezione di coscienza".

Insomma, è favorevole a un qualche deterrente? "Ma succede per tutti. Se il professionista non risponde in modo adeguato. Se un chirurgo opera dieci persone e otto muoiono, anche lui va incontro a qualche provvedimento".

E collegare tutto all’iscrizione scolastica? "Ci si espone ad una serie infinita di ricorsi. Se una famiglia non si convince e rifiuta di vaccinare il figlio che cosa succede? Poiché il diritto allo studio è garantito, l’istituto manda a casa dell’alunno un insegnante apposta? E se i ragazzini non vaccinati diventano tanti quale scuola ha la possibilità di inviare a casa diversi docenti? Non mi sembra praticabile".

Allora... "Si potrebbe pensare, che so, se non si può impedire al bambino di seguire le attività scolastiche, si possono evitare quelle extrascolastiche, extraobbligo".

Sembra raccapricciante. Il bimbo a scuola segue le lezioni ma se giocano in giardino non può partecipare... "No. Il principio deve essere quello dell’accoglienza. Dobbiamo accogliere tutti ma dobbiamo anche sorvegliare".

Che cosa significa? "Significa sorveglianza sulla salute. Tanto per dire io obbligherei alle vaccinazioni antinfluenzali tutti coloro che operano nella sanità, medici, paramedici etc.".

Perché non lo fanno già? "In minima parte. Solo il 18% dei medici e il 15% dei paramedici".

Incoscienza? "Non solo. A volte chiedo a qualche infermiere perché non si vaccina. La risposta è comune: magari così sto 4 giorni a casa e mi riposo. La dice lunga sul problema dei vuoti di organico negli ospedali, sui turni massacranti. È un brutto segnale per la sanità tutta".