Vaccini in farmacia: quando si parte. La mappa delle Regioni

A due mesi dall'accordo con il Governo solo 9 Regioni hanno firmato. La Valle d'Aosta già inocula, il Lazio partirà dal primo giugno, le altre sono indietro

Un farmacista con un flacone di vaccino Astrazeneca (Ansa)

Un farmacista con un flacone di vaccino Astrazeneca (Ansa)

Roma, 27 maggio 2021 - Vaccini anti Covid in farmacia, a che punto siamo? Mentre l'Italia scivola gradualmente verso la zona bianca, a due mesi dall'accordo tra Governo e Regioni l'avvio del programma di inoculazioni in farmacia - che potrebbe essere molto utile, specie per i non più giovanissimi - procede a velocità diverse. Dal lato dei farmacisti, la formazione per vaccinare è quasi terminata, e le dosi sono in dirittura d'arrivo. Ma mentre la Valle d'Aosta già inocula e il Lazio partirà dal primo giugno, una decina di regioni inizieranno a somministrare da metà del mese prossimo, e per le altre bisognerà attendere ancora. 

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Ritorno alla normalità: chi va in zona bianca

Finora sono 9 le Regioni che hanno firmato l'accordo regionale che recepisce quello nazionale: Calabria, Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto, Valle d'Aosta. A queste si aggiungono la Lombardia - che ha ha già un protocollo attuativo pronto e solo da siglare - e la Liguria, dove è stato firmato un accordo diverso che prevede la somministrazione in farmacia ma non da parte dei farmacisti. Ricordiamo che l'accordo tra Governo, Regioni e farmacie che definisce le modalità per il coinvolgimento di queste ultime nella campagna vaccinale anti-Sars-CoV-2 risale al 29 marzo 2021

Vaccino: la prenotazione online regione per regione

Federmarma: federalismo sanitario

"Quello che vediamo è effetto del federalismo sanitario", spiega il presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo. La partenza delle prenotazioni delle vaccinazioni in farmacia nel Lazio però, prosegue, "ha fatto registrare un boom di adesioni e farà da traino. Il grande successo che stiamo vedendo dimostra le potenzialità di questa risorsa, sia per vaccinare la fascia attiva della popolazione in particolare nelle zone rurali e nelle aree interne, sia per andare a scovare gli over 60 che finora, per diversi motivi, non si sono vaccinati"

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Valle d'Aosta

A fare da apripista è stata, dicevamo, la Valle d'Aosta, unica regione in cui la vaccinazione in farmacia è già a regime. "Siamo partiti a vaccinare a metà maggio - dichiara Alessandro Detragiache, presidente Federfarma Valle d'Aosta - e abbiamo avuto un'accelerazione nelle ultime settimane. Abbiamo completato prenotazioni per tutto il mese di giugno". 

Veneto

In Veneto si stanno facendo tavoli tecnici relativi alla piattaforma informatica ma se arriveranno i vaccini, le prime 600 farmacie partiranno a metà giugno. 

Piemonte

In Piemonte saranno circa 500 le farmacie coinvolte, la formazione di circa 1500 farmacisti è terminata o sta per terminare e, anche qui si ipotizza una partenza da metà giugno. 

Marche

Lo stesso vale per le Marche dove, entro 10 giorni, le prime 120 farmacie avranno personale formato con 12 ore di pratica presso un hub vaccinale pubblico, come da protocollo. 

Lombardia

In Lombardia, dove l'accordo risale a gennaio, le vaccinazioni dovrebbero iniziare a metà giugno in almeno 1600 farmacie. 

Toscana

L'accordo in Toscana è stato siglato a inizio settimana, si stanno mettendo a punto dettagli tecnici e 550 farmacie hanno fornito una preadesione: anche qui, dosi permettendo, si parte a metà giugno. 

Umbria

Circa 120 farmacie hanno finora aderito in Umbria, dove dalla prima settimana di giugno inizieranno le prenotazioni e dal 15 le somministrazioni. 

Campania

In Campania la prima settimana di giugno i circa 2000 farmacisti formati potrebbero già iniziare a inoculare. 

Calabria

Sono 350 le farmacie pronte a partire in Calabria, dove si registrano però rallentamenti a livello regionale. 

Le Regioni in ritardo

Mentre Abruzzo e Provincia autonoma di Bolzano hanno trattative in corso, le restanti regioni sono un po' più indietro. "Visto l'accordo quadro con il Ministero della Salute, speravamo si potesse fare più in fretta", sottolinea  Cossolo.