Vaccini, aumenta lo scetticismo. "Poca chiarezza sui possibili rischi"

Noto Sondaggi, in appena quattro mesi il fronte degli attendisti è salito dal 15 al 21 per cento. Resta la paura di ammalarsi. Per oltre sette cittadini su 10 la campagna d’immunizzazione deve proseguire

Vaccini Covid, foto generica (imagoE)

Vaccini Covid, foto generica (imagoE)

Le ultime notizie su alcune reazioni gravi successive al vaccino AstraZeneca hanno avuto un impatto negativo sull’opinione pubblica. Non certo sulla fiducia verso i vaccini in generale ma esclusivamente sull’aspetto di pericolosità del preparato del produttore di cui, anche in Italia oltre che all’estero, si sono ritirate alcune dosi. Insomma, lungi dal pensare che quanto accaduto abbia trasformato gli italiani in un popolo No-vax, è inevitabile però che gli eventi verificatisi in alcune persone dopo l’assunzione del vaccino abbiano inciso in misura maggiore sul fattore prudenza.

Infatti non è un caso che nei giorni scorsi, al di là dei risultati di questo sondaggio, molti dei prenotati per ricevere il tipo di profilassi sotto accusa abbiano deciso di non farsi inoculare la dose. Un dato su tutti emerge dall’analisi effettuata dall’Istituto Noto Sondaggi che chiarisce quale sia il clima di opinione creatosi nelle ultime ore: se nello scorso novembre la quota della popolazione che era sì disposta a vaccinarsi ma solo dopo aver verificato la reazione nelle altre persone era il 15%, oggi questa percentuale è aumentata al 21%, cioè un +6% di cittadini ’attendisti’ o ’dubbiosi’ rispetto a 4 mesi fa, quando la campagna vaccinale era ancora un miraggio. Nel frattempo però è rimasta invariata la parte della popolazione che ha già deciso di non vaccinarsi, oggi come a novembre è stabile al 30%.

Ciò che incute timore ai cittadini è anche il fatto che non viene percepita molta trasparenza sugli effetti collaterali dei vaccini: il 47% ha dichiarato di aver appreso solo negli ultimi giorni la possibilità del rischio per la propria salute derivante dal preparato vaccinale. Invece un ulteriore 37% ne era già consapevole. Ciò che è accaduto sembra avere inciso anche sul giudizio riguardante la politica dei vaccini. Infatti il 65% dei cittadini stima che il governo non riuscirà a mantenere la promessa che la maggioranza della popolazione sarà vaccinata entro luglio. In conseguenza di questo timore gli stessi italiani per il 57% sono pessimisti sulla possibilità che la prossima estate si possa liberamente viaggiare. Insomma per la popolazione le restrizioni continueranno ancora per molti mesi poiché il numero dei vaccinati sarà al di sotto delle attese. Al contempo, però il pericolo derivante da possibili gravi reazioni allergiche al vaccino AstraZeneca non è un elemento sufficiente per fermare la campagna vaccinale, il 71% dichiara che bisogna andare avanti, anche se il timore è aumentato.

La paura di essere contagiato continua ad essere molto elevata, oggi il 67% teme che il Coronavirus possa avere effetti preoccupanti sulla sua salute, la stessa percentuale che si registrò in un analogo sondaggio durante la prima ondata. Pertanto è come se convivessero in una parte della popolazione due paure, quella derivante dal vaccino ma anche dal Covid, e quest’ultima sembra essere prevalente.