Giovedì 18 Aprile 2024

Vaccini aperti a tutti dal 3 giugno Dosi anche ai dodicenni, sì dell’Ema

In archivio il sistema legato all’età. Possibile la somministrazione in azienda, ma dipenderà dalle Regioni

di Alessandro Farruggia

Via libera al vaccino Pfizer ai 12-15 enni. E disco verde dal 3 giugno alla campagna di massa, senza più fasce di età. Il Comitato per i medicinali a uso umano dell’Ema ha infatti approvato ieri l’utilizzo del vaccino nella fascia che va dai 12 ai 15 anni. Precedentemente il vaccino era stato autorizzato solo dai 16 anni in su. Le modalità di somministrazione non cambieranno: stessa quantità di vaccino in due dosi a distanza di 3 settimane l’una dall’altra, con iniezione nel muscolo del braccio. L’autorizzazione è stata resa possibile dall’esame degli studi condotti da Pfizer su 2.260 bambini di età compresa tra 12 e 15 anni, in cui la risposta immunitaria contro il Covid-19 era paragonabile a quella vista nella fascia tra 16 e 25 anni. Il vaccino si è rivelato efficace al 100% nel prevenire il Covid-19 (anche se il tasso reale potrebbe essere compreso tra il 75% e il 100%). Dopo il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali, la Commissione tecnico-scientifica di Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, si riunirà lunedì pomeriggio per certificare il via libera a chi ha meno di 18 anni, che nel nostro paese riguarderà 8,5 milioni di adolescenti tra i 12 e i 18 anni, dei quali 2,3 nella fascia 12-15 anni. "È una buona notizia – ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza –. Ora sarà possibile estendere la campagna di vaccinazione anche ai più giovani. È una novità importante, pensando anche alla riapertura delle scuole a settembre".

Da parte sua il generale Figliuolo è pronto a sbloccare il Piano per gli adolescenti e ad archiviare definitivamente il sistema delle fasce d’età, in parte già violato dagli Open day di varie Regioni. Con l’inizio dalla campagna di massa il 3 giugno, che sarà annunciata a breve da una circolare del Commissario per l’Emergenza, partiranno anche le somministrazioni in diverse aziende. "Dal 3 giugno – ha confermato ieri il generale durante la sua visita in Umbria – si darà la possibilità alle Regioni e alle province autonome, di aprire su tutte le classi seguendo il piano, utilizzando tutti i punti di somministrazione anche quelli aziendali. Le dosi a disposizione a giugno saranno 20 milioni, ed è chiaro che le Regioni devono regolarsi, si deve evitare la rincorsa a chiedere più dosi. Quanto agli adolescenti, li avevo già inseriti nel Piano presentato a marzo, che include anche la classe che va dai 12 a 15 anni". Le Regioni e le Province autonome – fa sapere la struttura commissariale – "dovranno garantire, prima dell’inizio dell’anno scolastico, la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali la vaccinazione sarà possibile".

Relativamente alla vaccinazione sui luoghi di lavoro, oltre 780 aziende hanno dato la propria disponibilità a effettuare vaccinazioni non appena il Piano lo avesse disposto. Il possibile impiego di queste strutture sarà deciso dai territori in base ai diversi piani regionali, nell’applicazione di uno specifico protocollo: i datori di lavoro potranno predisporre punti straordinari di vaccinazione nelle aziende per i dipendenti che ne faranno richiesta, ma in alternativa potranno stipulare anche una specifica convenzione con strutture esterne o dell’Inail. Tra le categorie prioritarie nei vari territori dovrebbero essere favoriti i lavoratori dei supermercati, ma anche quelli impegnati nel settore dei trasporti, della logistica, del turismo e, forse, anche parrucchieri, estetisti e ristoratori.