Vaccini Covid, i dati dell'Aifa su reazioni avverse e morti

L'Agenzia italiana del farmaco fotografa i primi 9 mesi del 2021: l'85% delle segnalazioni di reazione al siero sono lievi, i decessi correlabili sono 16

Campagna vaccinale anti-Covid, foto di archivio

Campagna vaccinale anti-Covid, foto di archivio

Roma, 12 ottobre 2021 - L'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha pubblicato il rapporto numero 9 di farmacosorveglianza sui vaccini anti-Covid: nel periodo tra il 27 dicembre 2020 e il 26 settembre 2021, su 84.010.605 dosi somministrate le segnalazioni di reazioni avverse sospette sono state 101.110, vale a dire 120 ogni 100mila dosi, e i decessi correlabili alla vaccinazione sono stati 16.

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Sommario

Reazioni avverse

I dati possono essere ulteriormente approfonditi. Nei primi 9 mesi del 2021, delle segnalazioni di reazioni avverse registrate l'85,4% sono state classificate come poco gravi a fronte del 14,4% molto critico: si parla, in quest'ultimo caso, di 17 casi ogni 100mila dosi somministrate. La gran parte delle volte, quindi, le persone hanno semplicemente sentito dolore durante l'inzieizione, o hanno avuto un po' di frebbre, asetenia, stanchezza e dolori muscolari nelle ore successive all'inoculazione: nulla che non fosse previsto. La reazione avversa, grave o meno grave e indipendentemente dal tipo di vaccino vaccino ricevuto, è comparsa il 76% delle volte nella stessa giornata in cui è avvenuta la vaccinazione o, al massimo, il giorno dopo. Molto raramente le persone sono state male a distanza di 48 ore.

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Morti

Sul fronte decessi, la frequenza è di due morti ogni 10 milioni di dosi, 16 in totale da gennaio a settembre 2021. Il report Aifa spiega meglio anche questo dato. Sono 608 le segnalazioni gravi che riportano in coda l'esito "decesso", con un tasso di 0,72 su 100.000 dosi somministrate indipendentemente dalla tipologia di vaccino, dal numero di dose e dal nesso di causalità. Di questi 608, 293 sono donne e 309 uomini, mentre 6 schede non riporta il dato di genere specificato: l'età media è di 76 anni. In 397 casi il decesso è stato registrato dopo la prima dose e in 211 dopo la seconda, ma continuano a non essere registrati morti dovute a shock anafilattico o reazioni allergiche importanti. Capita più frequentemente che le persone siano morte a seguito di complicazioni di malattie pregresse rispetto alla vaccinazione. Molti dei decessi, secondo le linee guida dell'Aifa, non sono correlabili ai vaccini: per questo, alla fine, solo 16 vittime sono state effettivamente legate alla vaccinazione.

Vaccini

Infine, la classifica dei sieri più utilizzati in Italia vede il Pfizer-Comirnaty al primo posto (71,2%), seguito al secondo posto da Vaxzevria-Astrazeneca (14,5%), al terzo da Moderna-Spikevax (12,5%) e ultimo Janssen (1,8%). 

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