Martedì 16 Aprile 2024

Covid e vacanze con l'incubo quarantena. Turisti bloccati, ecco le regole

Sulle Alpi di Bergamo 50 escursionisti isolati in un rifugio. Chi è all’estero non rientra in Italia. I rischi in aereo

Se si viaggia in aereo e a bordo c'è un positivo scatta la quarantena

Se si viaggia in aereo e a bordo c’è un positivo scatta la quarantena.

Bloccati in vacanza. La variante Delta ha già costretto molti italiani a passare le loro ferie in quarantena o in isolamento. In un rifugio di Mezzoldo (il Madonna delle nevi), nel Bergamasco, sette giovani, tra i 15 e i 25 anni, sono risultati positivi al Covid e sono sotto il controllo di alcuni infermieri di Ats Bergamo. Di conseguenza, da giovedì tutti i presenti nella struttura – vale a dire 56 persone, tra ospiti e personale del rifugio – sono in isolamento, per chi è positivo al Coronavirus, e in quarantena per chi è risultato contatto stretto. Il primo a scoprire di essere stato contagiato è stato un 22enne di Roma. Tutti gli ospiti della struttura sono così stati sottoposti al tampone e sono emersi altri sei positivi. Il dubbio e il timore che vi fossero altri casi tra i presenti nella struttura montana erano venuti fin da subito: nessuno ha comunque presentato sintomi gravi, né è stato necessario il ricovero in ospedale.

La comitiva di ragazzi, giunti da tutta Italia a Mezzoldo, è formata da cinquanta giovani, a cui si aggiungono altri sei dipendenti del rifugio. I ragazzi ospiti arrivano da Verona, Monza e Brianza e pure dalla Svizzera. È stata la stessa Ats Bergamo a programmare i tamponi molecolari per tutti i presenti, dopo aver fatto isolare, giovedì, la persona inizialmente positiva: non potendo gli ospiti della struttura montana raggiungere in autonomia l’ospedale più vicino, quello di San Giovanni Bianco, sono stati i tecnici di Ats a recarsi a Mezzoldo per monitorare il caso. Sono stati anche avviati gli accertamenti per ricostruire i suoi contatti e tracciare così le eventuali positività tra chi ha avuto a che fare, nei giorni scorsi, con il ventiduenne romano. Motivo per cui sono state avvisate anche le Ats e le Asl dei Comuni dove vivono tutti i soggetti risultati positivi.

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di Luca Bolognini

L’incubo di chiunque parta per le vacanze. Cosa succede a chi si contagia o entra in contatto con un positivo mentre è a centinaia di chilometri da casa o addirittura all’estero? La quarantena va effettuata anche se mi sono già vaccinato? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Quarantena e isolamento

Intanto bisogna distinguere tra questi due termini. Una persona sana finisce in quarantena quando è un contatto stretto (per rientrare in questa categoria basta essere stati per più di 15 minuti a meno di due metri di distanza da un positivo) di qualcuno che ha contratto il Covid. L’isolamento, invece, è il periodo che le persone colpite dal Sars-Cov-2 devono trascorrere separate dal resto della comunità.

Quanto dura l'isolamento

Le persone asintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività (di cui, se sintomatiche, almeno gli ultimi 3 giorni senza sintomi). Prima di tornare alla vita normale va comunque effettuato un tampone (rapido o molecolare) che deve dare esito negativo. Chi continua a risultare positivo, i cosiddetti ‘Long Covid’, potranno interrompere l’isolamento dopo ventuno giorni, se non hanno avuto sintomi negli ultimi sette. Chi ha contratto una variante diversa da quella inglese potrà interrompere l’isolamento solo dopo l’avvenuta negativizzazione al test molecolare.

Quanto dura la quarantena

I contatti stretti di un positivo devono allertare il proprio medico, che avviserà o fornirà le indicazioni per contattare il dipartimento di prevenzione della Asl o Ats competente, che disporrà la quarantena e la sorveglianza. In linea generale, si può rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un tampone (rapido o molecolare) con esito negativo o dopo quattordici giorni senza aver sviluppato sintomi.

La quarantena per i vaccinati

Al momento si applicano le stesse regole in vigore per i non vaccinati e per chi ha ricevuto soltanto la prima iniezione o il siero monodose da meno di 14 giorni. Secondo le ultime indicazioni, il governo accorcerà il periodo di quarantena da dieci a sette giorni.

L'isolamento in vacanza

Per gli asintomatici scatta l’isolamento domiciliare: bisogna evitare il contatto con gli altri familiari e rimanere, se possibile, in una stanza singola, senza ricevere visite. In teoria si potrebbe anche rimanere nel proprio albergo, ma è più facile che le autorità sanitarie predispongano il trasferimento in uno dei cosiddetti Covid hotel. In nessun caso si può rientrare nella propria casa, anche se si effettuerebbe il viaggio con la propria auto. I lavoratori dipendenti possono trasformare il periodo di ferie in malattia.

La quarantena in vacanza

Chi viene identificato come contatto stretto di un positivo al Covid dovrà osservare il periodo di quarantena. Questo significa che se si prende un aereo e a bordo c’è una persona che ha contratto il Coronavirus, una volta ricevuta la notifica si dovrà restare chiusi in casa o in albergo per almeno dieci giorni dall’ultima esposizione. Non si può rientrare nella propria casa, anche se si effettuerebbe il viaggio con la propria auto. I lavoratori dipendenti possono trasformare il periodo di ferie in malattia.

Cosa succede se sono all'estero

Se risultate positivi o venite identificati con un contatto stretto, scatta immediatamente la revoca del Green pass. Ovviamente non potrete tornare immediatamente in Italia, ma dovrete seguire le regole anti contagio specifiche del Paese in cui vi trovate. Nella maggioranza dei casi verrete sistemati in un Covid hotel o in una struttura simile quasi sempre (ma non in tutti i casi) a spese dello Stato ospitante. In ogni caso potrete ricevere l’assistenza dell’Ambasciata italiana.

Chi paga le spese se sono all'estero

Dipende dalle regole del Paese in cui ci si trova e dagli accordi stipulati con l’Italia. Per questo è sempre una buona idea stipulare un’assicurazione che copra le spese (mediche e di rimpatrio) nel caso in cui si decida di andare in vacanza all’estero.