Giovedì 18 Aprile 2024

"Utile alla credibilità dei magistrati" Draghi spinge la riforma Cartabia

Premier in pressing sulla maggioranza. La Lega si mobilita per i referendum

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Mario Draghi (in foto), incassato l’accordo di maggioranza su balneari e fisco – nel giorno in cui l’agenzia di rating Fitch conferma il giudizio sul nostro Paese a BBB ma stima il rallentamento del Pil al 2,7 nel 2022 – spinge sull’acceleratore delle riforme, necessarie per portare a casa il Pnrr. Ed esorta a completare "con prontezza" la riforma sulla giustizia, utile agli italiani perché snellisce i tempi del giudizio, ma anche agli stessi magistrati di cui "rafforza credibilità e terzietà". Sull’ultimo via libera del Senato, dove è bloccato il testo, pesano le forti perplessità (e gli emendamenti) di Lega e Italia Viva: una modifica a Palazzo Madama implicherebbe una terza lettura alla Camera e l’impossibilità di eleggere il nuovo Csm a settembre.

È plausibile, sul fronte di via Bellerio, che la situazione si sblocchi dopo il referendum del 12 giugno. Forse non a caso, a poche ore dal messaggio che Draghi invia all’Università di Padova, la Lega rilancia la mobilitazione: gazebo in più di mille piazze nei prossimi weekend: "Un’occasione di confronto con i cittadini per promuovere il Sì ai 5 quesiti". Da FI, Antonio Tajani sostiene l’alleato: "I referendum completano la riforma Cartabia, voteremo sì".

Dopo lo sciopero dei magistrati, che a 12 anni di distanza dall’ultima protesta, hanno incrociato le braccia contro la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, i dem difendono l’operato dell’esecutivo. "È necessario completare il ciclo delle riforme con quella del Csm. Il Pd è pronto e chiede di votarlo", dice la responsabile di settore Anna Rossomando. Tranchant Matteo Renzi, secondo cui il testo Cartabia è "inutile".