Martedì 23 Aprile 2024

Usura e tentata estorsione a giocatori dei casinò, presa gang dei cinesi

Le vittime, abituali giocatori d'azzardo, al momento sono un centinaio e sono state individuate a Milano e nei Casinò di Campione e Mendrisio. Chi non pagava subiva minacce e pestaggi. Il ricavato era investito in patria ma anche in Italia

Polizia in azione (foto di repertorio Attalmi)

Polizia in azione (foto di repertorio Attalmi)

Milano, 15 gennaio 2015 - Un giro di centinaia di migliaia di euro, con prestiti anche di 50-60mila euro alla volta con interessi settimanali del 10%, e in cambio le vittime, tutti abituali giocatori d'azzardo cinesi, dovevano lasciare il proprio permesso di soggiorno, gioielli o orologi preziosi.

Le indagini sono partite a dicembre 2014 dalla denucia di due vittime che si erano dovute barricare in casa, in zona Lambrate, minacciate da alcuni degli arrestati che li aspettavano davanti al portone. Durante la attivitá investigativa condotta dalla seconda sezione della squadra mobile, guidata dal dott.Lisi, si sono individuare al momento circa 100 vittime, in episodi risalenti fin ai primi mesi del 2012, a Milano (in zona Sarpi e Pellegrino Rossi) e nei Casinó di Mendrisio e di Campione, dove agganciavano le vittime tra i giocatori in difficoltà.  Chi non pagava subiva minacce (anche da parte delle donne) e pestaggi. Il gruppo di estorsori, noti nella comunità cinese con il nome di "mangiapelle", era composto da 6 persone, una è al momento in Cina, gli altri 5 sono stati arrestati. Si tratta di due uomini, entrambi 40enni, S.W. e X.Z.o, e di 3 donne: le 38enni X.Z. e S.Y.Z. , e la 40enne S.Y.Z.

Il ricavato delle estorsioni era investito in patria ma anche in Italia, due degli arrestati, una coppia, aveva ad esempio comprato un bar in zona Lambrate. Dopo la prima denuncia, che ha dato il via a questa operazioni denominata "China Change", altri cinesi si sono dimostrati disponibili a collaborare con gli agenti della mobile, una tendenza positiva e in crescita, a detta degli inquirenti. Gli arrestati sono tutti regolari, due hanno precedenti per truffa e sfruttamento della prostituzione. Sono ancora in corso accertamenti ma il giro di affari già appurato dagli inquirenti è di centinaia di migliaia di euro, prestati anche in valuta svizzera e anche a decine di migliaia alla volta. Tra il materiale sequestrato anche libri mastri, ricchi di informazioni su vittime, denaro e oggetti richiesti per l'estorsione. Alcune vittime di questi 'mangiapelle' sarebbero a che stati costretti a vendere proprietà immobiliari in patria.