di Cesare De Carlo "La terza guerra mondiale è già cominciata", avverte la tv di Stato a Mosca. E l’altro ieri alla Casa Bianca – come si sa – è giunta una nota diplomatica in cui il presidente Vladimir Putin minaccia "conseguenze imprevedibili" se gli americani, gli inglesi e gli altri Paesi della Nato continueranno ad armare l’Ucraina. Quali conseguenze? Azzarda il presidente della martoriata Ucraina, Volodymyr Zelensky: il ricorso ad armi nucleari. MONITI E MINACCE Sono la proiezione della frustrazione rabbiosa del capo del Cremlino. Ha subito un’umiliazione dopo l’altra. Avrebbe voluto schiacciare l’Ucraina in due giorni. Ne sono trascorsi 54 e nulla indica che anche la madre di tutte le battaglie, quale quella che si annuncia nel Donbass, si risolva in suo favore. Ma questa volta Putin non può fallire. Dice ancora a Ukrinform il sindaco di Mariupol: "I russi stanno per lanciare l’assalto alla città. Utilizzeranno ogni mezzo disponibile. L’arrivo dei bombardieri Tupolev indica l’intenzione di lanciare un assalto alla roccaforte della (acciaieria, ndr) Azovstal e al porto dopo aver sganciato bombe ad alto potenziale come le FAB- 3000 e altre". Nei sotterranei dell’acciaieria ha il suo quartiere generale il temuto reggimento Azov. Proprio i bombardieri supersonici TU vengono utilizzati per trasportare le FAB- 3000. Queste bombe risalgono al 1946. Furono progettate per colpire strutture industriali, dighe e rifugi sotterranei. Hanno un raggio di distruzione di 46 metri, un raggio di dispersione dei frammenti di 260 metri, penetrano armature fino a 288 millimetri di spessore. Ma, secondo gli esperti, la Russia dovrebbe avere bombe anche più potenti nel suo arsenale, come le FAB-5000 e le FAB-9000, superate per la loro capacità distruttiva solo dalle cariche nucleari tattiche. Sull’altro fronte, quello della Nato, non ci sono segnali su un ripensamento della linea dura anglo-americana. È diventata più aggressiva proprio per ...
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