Ucciso da una freccia a Genova, la Procura: "Odio razziale come aggravante"

La Procura contesta a Evaristo Scalco l'omicidio volontario. La vittima Miranda Romero stava festeggiando la nascita del secondo figlio ed è stata colpita con un dardo da caccia al cinghiale

 Evaristo Scalco l'uomo che ha scagliato la freccia (Ansa)

Evaristo Scalco l'uomo che ha scagliato la freccia (Ansa)

Genova, 3 novembre 2022 - Evaristo Scalco, l'uomo che a Genova con un arco ha scoccato la freccia che ha ucciso Javier Alfredo Miranda Romero, è indagato dalla Procura per omicidio volontario, aggravato dall'odio razziale e dai futili motivi. L'aggravante dell'ordio razziale è stata contestata dai magistrati genovesi dopo che le testimonianze raccolte dai carabinieri hanno riportato che Scalco avrebbe urlato insulti, rivolti al 41enne di origini peruviane ucciso e all'amico, come "stranieri di m....". Gli accertamenti e le sequenze video sono all'esame dei militari che stanno ricostruendo nei dettagli l'esatta dinamica dell'omicidio. Secondo quanto accertato dai carabinieri, Scalco avrebbe usato una freccia per la caccia al cinghiale per colpire Javier Alfredo Miranda Romero.

La ricostruzione dell'omicidio

L'omicidio di Mirana Romero è avvenuto nella notte fra l'1 e il 2 novembre nel centro storico di Genova. La vittima era andata in un bar a guardare una partita con un amico e a festeggiare la nascita del secondo figlio. Secondo quanto ricostruito, i due avrebbero iniziato a parlare ad alta voce e Scalco, dalla sua abitazione, li avrebbe rimproverati per farli smettere. I due lo avrebbero insultato e minacciato e lui avrebbe a quel punto avrebbe preso arco e freccia e scoccato il colpo. Scalco, spaventato, scende in strada, prova a estrarre la freccia, la rompe. Nel frattempo alcuni avventori del bar chiamano i soccorsi e la centrale operativa del 112. Il personale del 118, con l'automedica, trasporta Miranda Romero prima al Villa Scassi e poi all'ospedale San Martino, dove viene operato in piena notte prima per estrarre la freccia e poi per trapiantare il fegato, ma muore a ora di pranzo nel reparto di rianimazione. In casa di Scalco, arrivato a Genova da un mese dalla provincia di Varese, i militari hanno trovato tre archi e 30 frecce tutti costruiti da lui.