Stazzema, un’occasione sprecata da tutti i big

Firenze, 13 agosto 2022 - Non possiamo pensare che politici navigati e vissuti come quelli della nostra classe media di parlamentari abbiano timore davanti ai tornantini che salgono dalla pianura versiliese e apuana verso i 600 metri di quella frazione conosciuta in tutto il mondo. Sant’Anna di Stazzema è paese martire, cuore spezzato dalla più atroce barbarie nazista, simbolo di infinito valore per il passato, pietra miliare del presente e monito per il domani. Un paese, un libro aperto per quello che non deve essere mai più.

I nostri politici, abituati alle evoluzioni trasformiste e capaci di evitare le curve più dure del pragmatismo elettorale, potevano inerpicarsi facilmente. Suvvia. Prima, seconda, terza e via su. E c’era anche un po’ di venticello. E invece, nonostante che il sindaco avesse spedito gli inviti c’è stata la diserzione. Solo un parlamentare (il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, ex sindaco di Pietrasanta) e solo un rappresentante istituzionale (il presidente della Toscana Eugenio Giani con altri sindaci).

E non sarà stato certo il fatto che nessun politico avrebbe preso la parola, secondo quanto disposto dal Comune, a tenere lontano i nostri politici dalla collina del dolore. Eppure l’occasione era servita su un piatto d’argento: condannare ancora una volta (perché non basta mai) l’odio nazifascista delle truppe in fuga dopo il ’43 o schierarsi apertamente contro violenza e sangue per potersi rifare un maquillage di verginità alla vigilia del ferragosto più pazzo della campagna elettorale.

Presenze da destra-sinistra-centro vicine allo zero virgola. All’appello hanno risposto le più alte cariche istituzionali con messaggi partecipati; la nostra classe media assente senza giustificazioni, di leader nemmeno l’ombra. Molti attaccati al cellulare a messaggiare sulle candidature? Altrettanti collegati, anche dalla spiaggia, in riunioni via web? Sant’Anna di Stazzema resta lassù. A guardare dall’alto gli smemorati di Ferragosto.