Sabato 20 Aprile 2024

Uno scienziato non vale uno sciamano

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Raffaele

Marmo

I big del giornalismo televisivo (e non) si dividono sulla presenza nei media dei No vax e dei loro guru. Da un lato, per il no, Enrico Mentana e Monica Maggioni, dall’altro, per il sì, Massimo Giletti. Eppure, ci sarebbe ben poco da discutere, perché, come ha ben detto il neo-direttore del Tg1, "se ci va di mezzo la vita delle persone non puoi mettere sullo stesso piano uno scienziato e il primo sciamano che passa per la strada. Deve tornare a contare la competenza, non tutte le opinioni hanno lo stesso valore". O per dirla con il direttore del Tg de La 7, "bisogna porsi limiti, no al “Bar Sport“ se si parla di salute".

E poco vale invocare il principio del contraddittorio o, al contrario, la prevalenza del "pensiero unico". Sono le stesse argomentazioni (si fa per dire) che hanno portato, nelle scorse settimane, le piazze degli anti-vaccini a parlare di "dittatura sanitaria" o a paragonare chi non vuole immunizzarsi agli ebrei deportati nei campi di sterminio. È del tutto ipocrita e fuorviante scandalizzarsi per queste aberrazioni e, però, ritenere che l’opinione (anche in questo caso si fa per dire) di questa gente e dei loro santoni debba essere posta sullo stesso piano delle valutazioni e dei pareri di medici e scienziati che hanno passato la vita a salvare vite umane con gli strumenti e le conoscenze della scienza e non con le arti magiche della stregoneria.

Insomma, se una lezione possiamo trarre, tra le tante, è che almeno per la scienza "uno (scienziato) non può valere uno (sciamano)".