"Università digitali preferite dagli studenti. Abbattono diseguaglianze"

Il rapporto della Fondazione Luigi Einaudi evidenzia come affitti, mobilità e conciliazione tra studio e lavoro siano le "barriere naturali" all'istruzione universitaria. Le università digitali possono ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali. Il 50% dei giovani intervistati preferisce studiare vicino a casa.

Affitti, mobilità, conciliazione tra studio e lavoro. Sono le "barriere naturali" all’istruzione universitaria emerse dal rapporto Le università digitali come fattore di riduzione delle disuguaglianze della Fondazione Luigi Einaudi, presentato ieri in Senato. "Il mondo cambia, importanti università pubbliche e private si attrezzano per raggiungere i propri studenti a distanza. Nell’era dello smart working, la domanda crescente sta affinando e qualificando l’offerta delle università digitali, oggi più che mai intese come fattore di riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali", ha detto Andrea Cangini, segretario generale della Fondazione. Dalla rilevazione elaborata da Euromedia Research emerge che il 27,5% dei giovani intervistati, fascia di età 17-24 anni, ritiene che le università digitali rappresentino "il simbolo del cambiamento radicale che ha investito la nostra società in modo particolare dopo il Covid" e che "il ‘remoto’ diventerà la normalità". In generale, il 50% dei ragazzi intervistati preferirebbe studiare vicino a casa senza lasciare la famiglia e, di conseguenza, l’89% si iscriverebbe a un’università digitale.