Una radio per il Renzi-pensiero "Non fondo un partito con Calenda"

Sul palco della Leopolda a Firenze, l’ex premier lancia la sua emittente e nega un patto con Azione e +Europa

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di Paola Fichera

Matteo Renzi contro tutti. L’inizio della Leopolda “Controcorrente“ dell’ex rottamatore non poteva che essere così. All’attacco. Il leader di Italia Viva ha iniziato a menare colpi fin dal pomeriggio e ce n’è sia per i partiti apparentemente alleati, che per gli altri. Dalla Meloni a Salvini, senza dimenticare Letta e, men che mai, Conte.

"Vogliono tutti – sostiene Renzi – andare a votare nel 2022, dopo l’elezione del Capo dello Stato". Risposta chiara a chi sospetta che i renziani lancino avvertimenti in Parlamento (vedi gli emendamenti bocciati dal governo, ma passati in Senato grazie ai voti della destra e di Iv). Quello – sostiene "è stato tutto tranne che un segnale politico". In compenso sono i suoi fedelissimi a dare una lettura diversa.

"Si è visto che i numeri di Italia Viva contano eccome – ha chiosato Maria Elena Boschi – e forse qualcuno comincia a preoccuparsi". Lo sfondo è quello del Quirinale e dei 43 parlamentari che Renzi può ancora muovere. Lui esclude, per ora, l’idea di un nuovo soggetto politico centrista con Calenda e +Europa. "Non fondo un nuovo partito, mi sembrano tutti fuori “di capo“, per dirla alla fiorentina" sibila mentre corre sul viale dei Colli nel pomeriggio. "Tanto – aggiunge – finirà che saremo l’ago della bilancia anche nel prossimo Parlamento".

Il palco della Leopolda numero 11, quella della svolta al centro, è uno studio radiofonico. I colori brillanti e aggressivi sono il verde e il blu elettrico, nessun cenno vintage come in tutti i palchi precedenti. Alle 20,48 sono le note di Radio Gaga e il ritmo dei Queen a dare il via alla kermesse e subito dopo quelle del Ragazzo fortunato di Jovanotti sfumano sull’applauso che accoglie Renzi. Al suo fianco, dietro le quinte, c’è tutto lo stato maggiore di Iv: il presidente del partito Ettore Rosato, il capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi, il parlamentari Ivan Scalfarotto e Francesco Bonifazi. "Esattamente una settimana a quest’ora ero in tv da Lilli Gruber..." – esordisce – e dalla platea arrivano i fischi. Lui gioca con il pubblico amico. "Boni, boni". "Siamo qui perché questo è il luogo dove si fa politica".

E aggiunge: dal 12 gennaio Radio Leopolda avrà una programmazione costante "avremo la nostra voce". Lancia persino un appello per Giuseppe Conte: "Dategli almeno RaiGulp". La sfida è quella di una Leopolda “divertente“ e da bravo showman non perde il ritmo. E oggi riflettori su Open.