Una messa in piega inguaia la ministra

Francia, le accuse: ha fatto pubblicità al parrucchiere. Ma Marlène Schiappa nega: "Mi hanno hackerato l’account Instagram"

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di Viviana

Ponchia

Un bel gesto si dimentica, la gaffe rende immortali. Vale per tutti, i politici in particolare. Ed è questo che fa impazzire i responsabili della comunicazione. L’inciampo è sempre dietro l’angolo, il web non perdona. La scorsa domenica, per esempio, è stata un inferno per lo staff che dovrebbe sorvegliare parole e immagini di Marlène Schiappa, la trentottenne ministra incaricata della cittadinanza francese dal nome di origini corse, che appunto si pronuncia come dalle nostre parti senza che questo comprometta la credibilità della signora. Va premesso che l’ha fatta grossa ma per noi è innocente. Ha fatto pubblicità al suo coiffeur. Poi ha negato. Poi ha detto che il suo account è stato hackerato, mettendo in crisi anche gli addetti alla sicurezza. Insomma una catena di cantonate partite da un raptus di gratitudine che la assolve. Guardate una sua foto e siate sinceri: qual è la cosa che si nota di più in questa ragazza talmente schietta da affermare che "la politica è un mondo in cui la seduzione è onnipresente"? No, non quello. Più in alto. I capelli. La chioma leonina che arriva quasi all’ombelico e che deve essere il suo orgoglio e la sua ossessione. Qualche mese fa propose a tutte le donne di darci un taglio, almeno 25 centimetri, per aiutare le pazienti oncologiche in chemioterapia a comprarsi una parrucca. Lo fece per prima. E giù applausi. Stavolta invece solo fischi. Si è filmata di spalle. Nel video al rallentatore c’è tutta la forza del miracolo: una criniera notoriamente ingestibile viene trasformata in seta grazie alla cheratina. E sul profilo Instagram che mostra la metamorfosi segue un messaggio rivolto a chi l’ha resa possibile: "Grazie Adriano e Vincent di ‘AnS Brasil’ per questa stiratura che ripara i capelli e mi permetterà quindi di guadagnare minuti preziosi ogni mattina". È stata accusata di promuovere un’attività lucrativa. Qualcuno ha voluto ricordare che non è la prima volta: a settembre si Twitter vantava i meriti di certe mascherine anti virus fabbricate in Corsica. Ma qualsiasi ragazza che sa cosa significhi avere in testa masse non collaborative in questo caso lascia correre. Per i capelli le donne perdono la testa. E le ministre non fanno eccezione. Un taglio riuscito, il colore giusto e nella fattispecie la cheratina, che liscia e doma, spingono anche le clienti più riservate a gettarsi ai piedi del parrucchiere. E a divulgare la gratitudine con tutti i mezzi, perché tutti vedano e condividano. La felicità di madame Schiappa è stata rovinata dalle polemiche, il post rapidamente rimosso. Il suo gabinetto ha precisato che si è trattato di un “fake” senza però fornire altri dettagli. L’account Instagram è diventato privato. Ma la toppa è risultata peggiore del buco: certi dettagli del video, come la porta della stanza o l’albero in soggiorno, sono gli stessi di altre pubblicazioni della ministra. "E’ un falso", insiste lo staff, mentre l’avvocato della politica nega ogni utilizzo di "product placement" e i titolari della "Ans Brasil" assicurano di non avere inviato alcun prodotto alla ministra, trattata "come una cliente qualsiasi". Per fare della gaffe e del lapsus una vera strategia politica bisogna essere dei fuoriclasse, anche se i responsabili della comunicazione rischiano di continuo l’infarto. Berlusconi che fa le corna nelle foto ufficiali e impone alla Merkel il gioco del cucù è inarrivabile, Kate e William che dicono di "diffondere il Coronavirus in quanto viaggiamo parecchio" scivolano sul tempo comico e non meritano l’immortalità.