Martedì 13 Maggio 2025
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

Una folla in preghiera

Ore in fila per vedere il Papa. Ventimila sfidano il caldo: "Era unico". .

Ore in fila per vedere il Papa. Ventimila sfidano il caldo: "Era unico". .

Ore in fila per vedere il Papa. Ventimila sfidano il caldo: "Era unico". .

Quella folla eterogenea gli sarebbe piaciuta. Il popolo di Papa Francesco invade piazza San Pietro con spontaneità e pazienza. Fino a cinque ore di coda per vedere la salma. Il lunghissimo serpentone che si dipana in molteplice anse, nel sagrato della Basilica, irradia sincera commozione. E dopo il passaggio ai varchi di sicurezza, si riforma di continuo. Oggi nuova apertura dalle 7 alle 24 (ma pure a oltranza, se servisse). Domani ultimo giorno di visita, però non oltre le 19. Perché poi la bara dovrà essere sigillata secondo il rigido protocollo vaticano e sabato alle 10 si svolgeranno le esequie solenni alla presenza di 170 delegazioni internazionali e circa 200mila fedeli, considerando l’area esterna fino a via della Conciliazione.

Nel primo giorno di esposizione della salma, finché c’è luce, oltre ventimila persone omaggiano Papa Francesco vestito con la casula rossa: la bara sta sulla pedana e la pedana sta adagiata su un tappeto, non su un catafalco. Una precisa volontà del Papa: essere trattato "con dignità ma come ogni cristiano". Così lo vedono, velocemente, e lo salutano, i 19.430 che riescono a entrare a San Pietro dalle 11 alle 19.30. Ma le code non si fermano: a mezzanotte la stima delle visite sfiora quota 25mila. E sono 100mila le persone che durante tutto il giorno gravitano nell’area vaticana senza riuscire a entrare nella Basilica. Fuori conteggio sono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che arriva alla camera ardente nel pomeriggio, i ministri degli Esteri e degli Interni Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, il presidente della Camera Lorenza Fontana, altri politici come il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

In mattinata la prima a rendere omaggio a Francesco, dopo la Liturgia della Parola guidata dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, è suor Geneviève, 82 anni, la piccola religiosa amica del Papa e dei poveri. Dopo di lei, un afflusso ininterrotto. Il sentimento dominante è la partecipazione schietta delle persone comuni. Nulla di organizzato e prefabbricato. Tutto estremamente naturale. Una famiglia larga (e lunghissima) composta di singoli fedeli, coppie di credenti oppure giovani in piccoli gruppi, ma anche anziani straordinariamente motivati. "Essere qui è il minimo", dice una signora coi capelli bianchi e la stampella.

Non ci sono solo cattolici, anche folgorati dalla semplicità del Pontefice, dal suo carisma di persona diretta. "Era unico", racconta Marco. "E vicino agli umili", aggiunge Davide. Si definiscono "bergogliani". Gran caldo. Si vedono facce arrossate e ombrelli riconvertiti a filtro solare. I fedeli vestiti di nero sono la minoranza. Il casual stravince. Ai tendoni del pronto soccorso, Luigina, psicologa, descrive così la partecipazione: "Tanta gente decisa ad esserci a ogni costo, sottovalutando la fatica, il sole, l’attesa. Abbiamo affrontato crisi d’ansia. Nulla di grave, ma restiamo vigili". E le code continuano. Sono le 21. "Facciamo ore di fila a Gardaland, possiamo farle per il Papa. Un evento storico", considerano Federica e Filippo con figlie al seguito.

Le comitive svelano i turisti pasquali venuti in Italia da tutto il mondo e capitati a Roma in questi giorni speciali. In molti abbracciano una visita diversa da quella immaginata. Ma anche più intensa. Da raccontare a casa – in Wisconsin, in Bretagna, a Osaka, Mumbay o chissà dove – come un viaggio dentro un sincero spirito di comunità. Ci sono americani ansimanti, orientali in tunica, tedeschi strappati ai musei vaticani, e un esercito di religiosi di ogni congregazione. Nessun favoritismo: "Sorelle, non potete passare", dice l’inflessibile poliziotto a presidio dei tornelli momentaneamente chiusi perché piazza San Pietro è piena e la coda da via di Porta Angelica sempre smisurata. Oggi e domani si replica.

E ai funerali di sabato, oltre ai grandi della Terra, ci saranno anche gli ultimi così amati da Bergoglio: senzatetto, migranti e, se possibile, anche detenuti da Regina Coeli e dal carcere minorile di Casal del Marmo. L’ultimo pensiero del Papa è stato infatti per gli under 18 dell’amico don Ben: 200mila euro per sostenere il pastificio che a molti ragazzi dietro le sbarre offre un mestiere e una seconda chance.