Giovedì 18 Aprile 2024

Una folata di sabbia paralizza il mondo Il ‘tappo’ di Suez ci costa 10 miliardi

Falliscono i tentativi per rimuovere il cargo incagliato. Scambi commerciali in tilt, allungate le rotte dell’export

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di Roberto Giardina

Per una folata di sabbia si blocca il canale di Suez e il mondo rischia l´infarto.

Si fermano gli scambi commerciali tra l´Europa e l´Oriente, tra l´Italia e la Cina, imprese già in difficoltà a causa della pandemia rischiano di fallire, migliaia di posti sono in pericolo. Un seguito di piccole cause provoca un disastro mondiale. Gli aerei, le navi, persino le auto sono guidate dai satelliti, ma il capitano della nave container Ever Given, nella tempesta di sabbia che lo ha sorpreso nel Canale di Suez, ha dovuto navigare a vista, e si è incagliato contro la riva. La nave, una delle più grandi, lunga 400 metri, più di un grattacielo, si è posta di traverso. Non si passa verso il Mediterraneo né verso il Mar Rosso, 280 navi sono ferme.

L´Europa non riceve petrolio, noi non possiamo esportare in Cina i nostri prodotti. Siamo sempre più veloci, e la Terra diventa più piccola, ma siamo più fragili. Un hacker adolescente in Australia può bloccare i computer a Londra o a Milano.

Il matematico Edward Lorenz nel ´72 ideò una teoria del caos: "può il battito delle ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?".

Uno scienziato, ma si ispirava a un racconto di fantascienza di Ray Bradbury. Il futuro è già cominciato da parecchi anni. Che fare? Attendere che il colosso venga liberato, o tornare alla vecchia rotta, più lunga di 5500 chilometri, passando il Capo di Buona Speranza, due settimane di navigazione per l´Atlantico? Da una speciale chiatta si aspirano migliaia di metri cubi di sabbia da sotto la chiglia dell´"Ever Given", mentre si scaricano tonnellate di carburante. Gli ottimisti sperano di sbloccare Suez in 3 o 4 giorni, altri ritengono che ci vogliano 10 giorni, forse 15.

Una scelta che costa milioni di euro a ogni compagnia. Solo di carburante una nave contaier consuma cento tonnellate di diesel al giorno, passare per l´Atlantico costa in media 250mila euro, a cui si aggiungono i costi per oigni giorno di noleggio, passare per Suez fa risparmiare il 30 per cento. L´anno scorso transitarono 19mila navi, 50 al giorno.

Secondo i calcoli della Lloyds ogni giorno transitano beni per otto miliardi di euro. Le assicurazioni Allianz calcolano che ogni settimana di blocco costerà da sei a dieci miliardi di dollari.

La chiusura di Suez potrebbe fermare nei prossimi giorni l´intera industria automobilistica europea, perché vengono a mancare le componenti elettroniche fornite da imprese orientali. Grave il colpo per l´Italia. Negli ultimi mesi i nostri scambi con la Cina sono aumentati del 39 %.

Per Suez passa il 40 % del nostro exportimport, nel 2020 abbiamo venduto ai cinesi prodotti agroalimentari per 548 milioni di euro, di cui cento milioni di vino.

Il blocco del Canale provocherà in Europa un aumento del prezzo del petrolio, rincarato già del 5 % negli ultimi due giorni. Il Canale, lungo 193 km. e profondo 24 metri, fu inaugurato il 17 novembre del 1869.

Non è la prima volta che viene bloccato. Nazionalizzato dall´egiziano Nasser, provocò il conflitto con Francia e Gran Bretagna nel ´56. Dopo la guerra dei sei giorni nel ´67, tra Israele e i vicini arabi, non fu navigabile per otto anni, fino al 75. Nei Laghi Amari, il tratto più largo, rimasero alla fonda 14 navi. Gli equipaggi (a cui veniva dato il cambio), fecero amicizia, organizzarono perfino una piccola olimpiade. E vinsero i polacchi. Un evento lontano, le economie mondiale non erano così interdipendenti come oggi. I rimorchiatori che tentano di disincagliare la "Ever Given" sono olandesi, la nave è di Taiwan, batte bandiera di Panama, ma è controllata dalla Cina, la società responsabile per il controllo tecnico delle navi container è di Amburgo. A pagare per il ghibli, la tempesta di sabbia, siamo noi tutti.