Una famiglia cancellata Padre e figlio annegati nel garage "Volevano recuperare l’auto"

L’ira della madre: "Nessuno sapeva niente, nessuno ci ha avvertito. Potevano salvarsi"

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dall’inviato

Alessandro Caporaletti

Andrea Tisba aveva 25 anni, una fidanzata, una laurea magistrale alla Politecnica delle Marche da inseguire insieme a tanti altri sogni di ragazzo. Suo padre Giuseppe di anni ne aveva 65 e lavorava nella fabbrica di imbottigliamento Togni di Serra San Quirico. Padre e figlio, uniti nella vita e nella morte, mentre una madre (e moglie) resta sola col suo dolore a guardare quel garage sotto casa che le ha strappato gli affetti più cari. "Andrea e Giuseppe sono morti come topi – sospira Adriana Pianelli –. Se non avessi chiesto ad Andrea di recuperare l’auto dal garage quando la pioggia è diventata violenta, a quest’ora mio figlio e mio marito sarebbero vivi". Non si dà pace, Adriana. Sono passate poche appena dalla notte più brutta del sua vita. "Sono tornata a casa dal lavoro verso le 21 e il meteo era brutto, ma nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto – racconta –. Andrea stava guardando una partita su Sky e quando mi sono affacciata sulla finestra dal lato del fiume, a causa degli strani rumori sinistro, ho avuto paura. Il fiume stava uscendo dagli argini e così ho detto a mio figlio di correre in garage per tirare fuori l’auto dal garage. Se io fossi tornata a casa dieci minuti più tardi, l’ondata di piena avrebbe travolto il garage mandandolo sott’acqua, avremmo perso l’auto, ma Andrea e Giuseppe sarebbero stati qui al mio fianco. È stata tutta colpa mia".

Andrea Tisba, 25 anni compiuti l’8 settembre, studente di ingegneria meccanica all’Università Politecnica delle Marche di Ancona e vicino a concludere la magistrale, è rimasto intrappolato in quel garage insieme al padre, Giuseppe. Andrea è corso giù davanti alla madre, mentre il padre, preoccupato per quanto stava accadendo, è corso dal circolo Acli del paese dove si trovava e ha raggiunto suo figlio per recuperare anche la bici elettrica. Entrambi sono entrati nel garage, Andrea è riuscito per un istante a tirar fuori la Fiat Cinquecento, ma poi l’auto si è spenta e acqua e fango l’hanno inghiottita. "Mi sono messa al telefono con i vigili del fuoco, urlavo loro cosa stava accadendo, Andrea e Giuseppe dentro il garage, ero disperata – racconta ancora Adriana Pianelli –. Non riesco a credere che siano morti. Poco fa sono rientrata un attimo in casa, sono passata davanti alla stanza di Andrea, ho visto le sue cose, i suoi vestiti, non riuscivo a credere che questa tragedia fosse capitata a me".

Andrea, studioso e sportivo, giocava nella squadra di calcio del paese, ma l’altra sera non c’era allenamento ed è rimasto a casa a guardare la Roma in tv. Le traiettorie del destino. "Non lo dico perché sono sua madre, ma Andrea era bellissimo, simpatico, bravo ragazzo – e mostra orgogliosa la foto della laurea insieme ai genitori –. Aveva preso la triennale e lo spronavo a fare di più per raggiungere la magistrale. Lui rispondeva: stai tranquilla mamma, vedrai che presto arriverò in fondo". I sogni e la vita di un 25enne e del papà svaniti in una notte.