Un volo di dodici metri Muore dopo il rave party

Una 31enne ha perso la vita a Sassari dopo una festa durata tutta la notte. Si è sdraiata a riposare su un parapetto, poi è precipitata nel vuoto

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Una disattenzione, forse la stanchezza, forse l’effetto debilitante di una notte di balli, rumore, alcol e chiacchiere per tirare fino all’alba. Carla Lallai, 31 anni, abitante a Muravera, nella provincia Sud Sardegna, è morta ieri mattina a Sassari, dove era andata con gli amici per partecipare a un rave party in un locale nella zona industriale della città.

Secondo la prima ricostruzione effettuata dagli inquirenti, a festa finita il gruppo di giovani si è intrattenuto nei pressi del night, che si trova al primo piano di un edificio nella zona industriale "Predda Niedda", al quale si accede percorrendo una rampa. Carla Lallai si era sdraiata sul parapetto in cemento per rilassarsi al sole, poco prima di mezzogiorno.

Né lei, né le persone che la accompagnavano si sono resi conto che il parapetto sporgeva sul vuoto. Dopo un po’ di tempo, non vedendo più Carla fra loro, gli amici si sono affacciati oltre il parapetto, scorgendo il corpo della ragazza a terra, nel piazzale sottostante, 12 metri più in basso.

Il gruppo ha immediatamente chiamato i soccorsi ma per Carla Lallai non c’era più nulla da fare. È possibile che la donna sia stata tradita da un movimento involontario nel dormiveglia, dopo una notte in bianco, segnata da qualche sforzo eccessivo. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Sassari per i rilievi del caso, ma non sembrerebbero esserci dubbi sull’origine del tutto fortuita dell’incidente. Non risulta che qualcuno l’abbia vista cadere e i suoi accompagnatori erano in un’altra area del complesso al momento della tragedia.

Nell’agosto scorso il corpo di un ragazzo di 24 anni, Gianluca Santiago, riemerse dai fondali del lago di Mezzano. La vittima stava partecipando a un rave party nell’alta Tuscia, una zona al confine tra Lazio e Toscana. Ma né la sua morte né la notizia di stupri avvenuti nella stessa occasione, e il ricovero di quattro giovani in coma etilico fermarono la festa, che si protrasse per cinque giorni, in barba a qualsiasi precauzione contro la pandemia. Il rave vide la partecipazione di circa cinquemila persone, ammassate senza rispettare protezioni, mascherine e distanziamento e alla fine fu interrotto dai carabinieri.

red. int.