Martedì 23 Aprile 2024

Un undicenne vittima dei bulli. "Meglio morire che tornare a scuola"

TREVISO

Botte e insulti per mesi e mesi, poi l’ultima crudele sfida: "ora gettati nel Piave". Ha vinto invece la voglia di vivere di un undicenne contro il bullismo messo in atto contro di lui da tre compagni di scuola fra i 12 e i 14 anni. Il ragazzino ha raccontato le angherie subite un anno fa sia in aula che nello scuolabus ai genitori e questi ieri hanno presentato denuncia contro i tre adolescenti per atti di bullismo e istigazione al suicidio. Uno stillicidio continuo fatto di pestaggi, soprusi, sempre con l’immancabile cellulare in mano per registrare le bravate.

"Meglio morire che andare a scuola" ha detto tra le lacrime il giovane ai familiari, che vivono nell’hinterland trevigiano, dopo l’ultimo episodio del terzetto, con l’invito a gettarsi nelle acque del fiume.

È il padre della vittima a ricostruire ora gli eventi. "Era da tempo che mio figlio si era distaccato da queste amicizie – conferma –. Aveva visto che i compagni si lasciavano andare spesso a comportamenti che riteneva sbagliati, come ad esempio suonare i campanelli e poi fuggire. Non era una compagnia adatta". Ma i bulli hanno fatto scattare la ritorsione, compresi gli insulti per essere il figlio di una coppia di cui uno dei due è immigrato. La mamma, esasperata, ha dovuto ritirare il figlio da scuola.