Giovedì 18 Aprile 2024

Un ruolo inedito per l’Italia nel mondo

Raffaele

Marmo

Non che ve ne fosse bisogno, perché la consacrazione della sua leadership a livello internazionale era già avvenuta da tempo, ma è del tutto evidente che Mario Draghi esce dal G20 di Roma come uno dei nuovi leader mondiali di riferimento, al pari di Joe Biden, Putin, Xi. E, dunque, l’Italia, dopo molti decenni, ritrova o trova, a seconda dei punti di vista, un ruolo di primo piano e, per molteplici versi, un ruolo inedito a livello globale.

Quel che davvero colpisce e, come italiani, non può non essere motivo di compiacimento, è il riconoscimento senza se e senza ma che il Presidente del Consiglio ottiene da parte dei grandi e dei piccoli del mondo. Senza che scattino pulsioni scioviniste o nazionaliste o appartenenze politiche sovranazionali in nessuno dei protagonisti della politica planetaria.

Già qualche mese fa, del resto, il primo ministro spagnolo, il socialista Pedro Sanchez, non ha esitato a mostrare il suo entusiasmo per l’ex Presidente della Bce: "Per me è un immenso piacere poter condividere questa platea con un maestro come Mario Draghi. Quando al Consiglio europeo il presidente Draghi parla, tutti stiamo in silenzio e ascoltiamo. E non è una cosa che succede spesso".

Non sono stati da meno Emmanuel Macron e Boris Johnson che in più occasioni non si sono tirati indietro, in nome dell’orgoglio nazionale francese o inglese, dal manifestare la loro stima per il nostro premier. Mentre Angela Merkel ha fatto ampiamente capire di considerarlo il suo vero successore in Europa come autorità carismatica continentale.

Il vertice di Roma, però, ha sancito un successo a tutto tondo di un leader della liberal-democrazia dell’Occidente che si afferma nel nome del multilateralismo contro tutti i sovranismi, i populismi e i muri economici e sociali. Un inedito per l’Italia che solo i giochi, le bandierine e le meschinità del cortile di casa possono far misconoscere.